BCCCAP00000000000000000000705

troduzione delle strutture socio-economiche feudali, a cui le grandi istituzioni religiose offrirono modelli incomparabili. Nella idea-madre della « vita in comune » sono comprese tutte le preoccupazioni della vita religiosa medievale: il tipo apostolico del cristiano inserito nella « stabilità » di una chiesa locale, propria; l'osservanza apostolica dei consigli evangelici - obbedienza, castità, povertà - nel ben ordi– nato mondo del chiostro, sotto la disciplina severa ma paterna del- 1'abate, in vita povera ma economicamente sicura. L'annuncio del Vangelo non è presente in queste preoccupazioni, poiché esso costi– tuiva un monopolio del clero secolare: dei vescovi in particolare, quali successori degli apostoli. Certo, è stato il monachesimo ad estendere la cristianità fino ad abbracciare l'intera Europa, ma esso lo ha fatto soprattutto in seguito a particolari circostanze o sotto la pressione del papato (18). Mezzo secolo prima di Francesco d'Assisi, anche Bernardo di Clairvaux si era gettato nel mondo e nella pre– dicazione, ma lo aveva fatto per un dovere derivato da un mandato papale, non per impulso vocazionale originario, per una scelta volon– taria. Le esperienze di Roberto di Arbrissel, di Norberto di Xanten, ma soprattutto quelle dei movimenti itineranti popolari e laicali_: a cui abbiamo accennato - hanno preparato, in ogni caso, i cambia– menti portati a maturazione da Francesco e dal .francescanesimo nella concezione della vita religiosa (19).. Con Francesco infatti cambia il concetto di vita apostolica. Si ha una concezione che è nuova nel sostituire l'ideale della « forma del santo Vangelo » a quello della « forma della Chiesa primitiva: ». Nella « forma della Chiesa primitiva » la vita apostolica era situata nella stabilità del luogo (chiesa locale e propria), nell'impegno dell'orazione e del lavoro (ora et tabora). La partecipazione «volontaria» all'an– nuncio del Vangelo era estranea a tale ideale. L'uscita dal secolo del monaco era anche fisica, reale. Per Francesco la conversio implicava in.dubbiamente anche un exire de saeculo ma non tanto fisicamente, quanto nell'interiorità della propria anima, sciogliendosi daHe cure terrene e rovesciandone tutti i valori per essere - non nella solitu- (18) H. MARC-BONNET, Storia degli ordini religiosi, Milano 1957, 56. · (19) Per una - sia pur discutibile -'--- visione d'insieme mi limito a citare T. MANTEUFFEL, Nascita dell'eresia. Gli adepti della povertà volontaria nel 'Medioevo, Firenze 1975. -11-

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz