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P. GAE'J'ANO MIGI,IORINI DA BERGAMO 7 ve ritenersi superiore a quello di predicatore; no'p. in sè, :rerò, ma riguardo al fine che ha di formare dei prèdicatori. Le costituz~oni dei Cappuccini, peraltro, prescrivono che « I Lettori e i precettori si eleggano, secondo le ordinazioni canoniche e le approvate consuetudini delle Provincie, tra i predicatori so– lennemente professi, i quali dagli altri più si distinguano per pietà, dottrina, prontezza d'ingegno e facilità di comunicativa; per l'a– more allo studio e sopra tutto per religiosità di vita e bontà di co– stumi, affinché possano comunicare ai giovani loro affidati la scien– za, non meno che la pietà e la disciplina n (Cost. I92). La prerogativa, dunque, più tipica e prima del Cappuccino, sarà sempre quella del predicatore, il quale in tal modo continua la tradizione apostolica e quella dei suoi figli migliori. Fu detto pertanto, un po' scherzosamente, che un cappuccino che non predi– ca è come una matita che non scrive. Partendo da tali principi, noi comprendiamo ben presto come e con quale ardore il nostro P. Gaetano abbia ricevuto l'ubbidien– za di predicatore cappuccino che i superiori ben presto gli diede– ro, convinti che grande bene egli avrebbe fatto nell'apostolato della parola. Del predicatore, infatti, egli possedeva tutte le .doti e le caratteristiche più ambite. Un suo biografo scrive che egli fin dalle .prime prove in cotal ministero mostrò « una tal disposizione che d'indi in poi fu sempre additato ai suoi compagni per esempla– re da imitarsi. Sodezza ne' pensamenti, facilità nel distenderli, na– turale eloquenza nell'esprimerli, un fuoco incredibile nel declamar– li, una maniera la più dolce ed affettuosa nel perorare erano i do– ni che, uniti alla bella disposizione della persona, al buon metallo di voce, alla scioltezza e dignità del portamento formavano di lui un ottimo predicatore>> (Conf. Ristretto della vita: Corbetta II p. XI.) Deviazione Premesso ciò, si potrebbe subito concludere che il nostro P. Gaetano riuscisse senz'altro uno di quei predicatori cappuccini evangelici e popolari, consacrati all'annuncio di quella parola di– vina, che, come notano le costituzioni dell'Ordine, conviene ed è degna « del nudo Crocefisso >>. La quale opinione viene maggiormente confermata, quando si legge ciò che scrive di lui .l'autore del Ristretto della vita: « Fu cosa mirabile che egli ancora nei primi anni di questo difficile eser– cizio riportasse, dove predicava, da ogni ordine di persone e special-

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