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P, GAE'I'ANO MIGI,IORINI DA BÈRGAM6 3 pensi che non aveva che tredici anni. Ai quali studi poneva quin– di termine a soli sedici anni. In questa età, ricevuta ormai alla Magione la sua prima for– mazione, non solo letteraria, ma anche morale e spirituale, il no– stro Marco tornava presso la sua f~miglia. Ma i suoi, unitamente al– lo zio, costatata l'abilità e la capacità del giovanetto lo posero pres– so un noto giureconsulto ad imparare le leggi, secondo l'uso del tempo, che esigeva una preparazione giuridica, quale fondamento per chi volesse costituirsi una solida preparazione a servizio del governo, ed anchè per entrare nella stessa carriera ecclesiastica. Questo nuovo studio durò appena due anni. Infatti dopo soli due anni, e cioè in età di anni diciotto, Marco si trovò in grado di sostenere una solenne difesa di tutti i punti principali che s'in– .contrano nel vastissimo mare degli antichi canoni della Chiesa e del diritto cesareo (dr. Corbetta, Ristretto della vita, II pag. VI). Il suo mecenate, mons. Daniele Giustiniani, Vescovo di Ber– gamo, di fronte alla prova brillante del giovanetto Migliarini.. co– sì si espresse con lo zio don Stefano e con gli altri che lo circonda– vano: « Non ricordo di aver passate mai tre ore con tanto piacere; credo che quel giovane, se Dio gli concede vita e salute, sarà molto utile operaio nella vigna del Signore, ed anche ornamento singolare della patria ». La chiamata di Dio A diciott'anni è ormai maturo per prendere la sua via. Ma qua– le sarà essa mai? Lo zio lo avrebbe voluto sacerdote, nella speran– za che ttn dì gli sarebbe successo nella direzione del collegio d~lla Magione: i parenti l'avrebbero preferito uomo di legge. Ma egli, non conoscendo ancora quale fosse la precisa volontà di Dio, in un affare così importante, mentre si dava allo studio della sacra teologia, cerca di conoscere la sua via con la preghiera e nel con– siglio del suo direttore spirituale. Consigliandosi dunque e sopratutto pregando, per avere la ne– cessaria luce, sentì che la tendenza alla vita del chiostro andava rafforzandosi nel suo spirito, finché essa divenne l'intimo appello, e allora non ne fece più mistero (da Nembro, pag. 49). Non man– carono però, come suole avvenire, le opposizioni, sia da parte dei parenti, come pure da parte degli amici, che avrebbero preferito vederlo illustre continuatore della gloria familiare. Ma egli intese

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