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2 P. GAETANO MIGLIORINI DA BERGAMO miglia. Ebbe naturale vivaèe, e già da fanciullo rivelò intelligen– za sveglia. All'inizio dei suoi anni, ebbe qualche esperienza nel com– mercio, che si svolgeva innanzi ai suoi occhi, e, poiché era il primo– genito, non è errato pensare che i suoi lo preconizzassero il futuro esperto dell'azienda paterna. Un poco, forse, come Pietro Bernar– done voleva che fosse Francesco di Assisi. Ci ovinetto studioso Invece lo zio sacerdote, don Stefano, lo trasse allo studio, pres– so di sè nel collegio della Magione, di cui egli era rettore, ed in cui si educava la gioventù non soltando nazionale, ma anche estera. Il nostro Marco a soli dieci anni, o addirittura a sette, come af– ferma uno dei suoi biografi, già superava brillantemente l'esame della grammatica latina e veniva senz'altro proposto allo studio della rettorica (un fanciullo prodigio, dunque?). In questa nuova disciplina, che addestra l'alunno al comporre in poesia ed in prosa, Marco ebbe maestro lo stesso zio don Ste– fano.· E - come affermano unanimemente i suoi biografi - fece subito gran profitto, poiché « vi si mise d'impegno anche per fare onore alla famiglia». Fu ritenuto subito il migliore della classe: « né in ciò è da vedersi favoritismo da parte dello zio, perché le cosidette « pubbliche conclusioni n a fine d'anno venivano a te– stimoniare la diligenza e la intelligente preparazione dello scola– ro (cfr. A. Viscardi, presso da N_embro, pag. 42). Indisciplinato Grande fu dunque il suo amore allo studio, al punto tale di andare incontro a punizioni disciplinari per essersi trovato tra– sgressore delle regole collegiali, in materia di sollievi e di ricrea– zioni stabilite dal regolamento. Al sollievo, infatti, e al riposo, egli preferiva leggere e scrivere. Tanto lo zio, perciò, come il personale addetto alla disciplina lo tenevano sotto fermo controllo. Ma il fanciullo, preso dalla pas– sione dello studio, spesso riusciva ad eludere qualunque vigilanza, appartandosi negli angoli più remoti del collegio, e levandosi fur– tivamente nelle ore più taciturne della notte. Studente di filosofia Terminati gli studi letterari, con grande successo si applicò, nel medesimo collegio della Magione, allo studio della filosofia. Si

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