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P. GA:wtANO MIGI,IORINI DA B!CRGAMO 19 fermato nelle pagine del pio autore. Tuttociò è nella testimonian– za irrevocabile di Dio medesimo, della cui parola il da Bergamo fa costantemente richiamo nel suo lavoro. Gesù dunque è vero Dio e vero Uomo: vero Figlio di Dio, fin:dall'eternità; divenuto vero Figlio dell'uomo, nel tempo, per salva;e l'uomo e re;tituirlo a Dio nella totalità della sua persona, nel tempo e nell'eternità; secondo il disegno che ebbe Dio medesimo fin dalla creazione, allorché lo elevava allo stato di vita soprannaturale, arricchendo la sua na– tura col dono della grazia, che è partecipazione di se medesimo. Si capirà, così, in breve, the Cristo Redentore, Salvatore e Me– diatore è realment~ «l.a pietra angolare», su cui sorge l'edificio di tutta la vita:umano-cristiana, e che« non v'è sotto il cielo dato agli uomini alcun altro nome in virtù del quale possiamo salvarci,, (At– ti, 4, II). Questo pensiero-centrale e fondamentale, che pervade ed infor– ma tutte le pagine del da½Bergamo, a me sembra che non possa non esercitare un potentissimo influssò su chi legge e medita, inducen– dolo a riflettere profondamente sulla sua sorte temporale ed et~rna. Ed invero, la figura agonizzante del Cristo Uomo-Dio, il quale si offre al Padre celeste per la salute del mondo, non costretto da alcuno, ma liberamente, 11011 può lasciarci indifferenti, allorché tutta la tragedia sanguinante del suo corpo e della sua anima ci è . persentata e comprovata dalla parola stessa di Dio, il quale disse di Lui: Questo è il mio Figlio diletto, nel quale ho riposta la mia com– piacenza: ascoltatelo (6); poiché Egli è l'unico Maestro, che ha potu– to dire al mondo, comprovando la sua affermazione col sangue e con la morte di croce: lo sono la via, la verità e la vita (7). (6) Matt. 17, 5; Luc. /9, 34. (7) Giov. 14, 16.

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