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P, (;Ait'fANO MIGLIORINI DA BERGAMÒ nimento è quasi ammucchiate l'una sull'altra. :È vero invece il con– trario. E cioè: le citazioni sono così mirabilmente fuse nelle pa– gine del testo, da non avvertirsene neppure la presenza, se' non ve– nissero riportate in nota. Sembra, in breve, che sia soltanto il pen– siero del da Bergamo quello che viene posto sotto lo sguardo di chi medita. In quanto poi alla scelta, va notato, con chi studiò seriamente le opere del da Bergamo, che in tutti i suoi libri, e perciò anche in questo dei « Pensieri ed Affetti » « colpisce il severo metodo scien– tifico da cui fu guidato, visibile nel grandissimo numero e nel- 1'esattezza delle citazioni che si riscontrano sparse nei suoi li– 'bri » (4). Ma oltre a ciò, non mancano altre ragioni. A noi sembra che nel– le meditazioni moderne non sempre campeggi quel linguaggio sin– tetico vivo ed incisivo che invece si trova nel nostro da Bergamo. Linguaggio che piace, perché in ogni meditazione non è proposta · e svolta che una verità; non è presa di mira che una virtù da seguir– si, o un vizio da fuggirsi. E tutto è fatto« con brevità di sermone ll, per usare una frase di s. Francesco, lasciando a chi medita libertà e tempo di approfondire da sè (meditando) ciò che gli viene pro– posto nella rievocazione di questa o quella scena della Passione di Cristo. Il testo, peraltro, egli lo illustra e conferma con una ric– chezza di note desunte dalla sacra Scrittura, dai Padri e Dottori, di cui, in ultima analisi, è il pensiero, che espone e propone alla at– tenzione e meditazione del lettore. Ciò a noi parve sempre, non soltanto molto utile, ma assoluta– mente necessario; poiché, anche attribuendo grande autorità a chi scrive, a noi sopratutto preme, e deve premere di meditare la parola di Dio, la quale soltanto può e deve animarci a forti e santi propositi di miglioramento e rinnovamento di vita cristiana. Né mancano altri motivi, che ci confortano nelle nostre sim– patie per questi Pensieri ed Affetti sulla passione di Cristo del da Bergamo. · Ne accenniamo soltanto due, che ci appaiono più impoitanti, sia dal punto di vista francescano, com~ da quello semplicemente cristiano. (4) Cfr. Da Nembro, op. cit. pag. 105.

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