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non in caso di vE)ra, urgente, indìspensal:ii- 1.e necessità, come ..ho sempre fattq vivente il gran Pio sesto, di felice memoria. • 11 Il tutto rimetto 'alla bontà e :prudenza deU' Eminenza Vostra ». -'- Lettera di mgr. Turchi al cardinale O~nsalvi, Segretario di Stato, del 19 ottobre 1802. ~ Arch. Vat., Arcivesciovi e Vescovi, ,sm:, 370.1, auto.gr . • La carta, ,di cui è parola in codesta let– tera, ne pone sott' occhio le mis.er.e condi– zioni di non mediocre numero di parrocchie deBa diocesi di Parma e l' angustia di quel pastore, nell'ardua di:ffic'o}tà di ovviare al male che ingr<>ssava: « Nella diocesi cli Parma da alcuni anni viacano diverse chie– se parrocchiali, tanto di libera collazione co 7 me <li giuspatronato, e diverse altre vache– ranno in avvenire o per morte de' rispetti– vi parrochi >o per libera rassegna degli .at– tuali rettori, cllie ne fanno le più pressan– ti ista11.,z,e. Il vescovo non ha finora potuto provedere di retto['e quèste chiese vacanti, e· massima, ancora è là di:fficolt,à che incon– tra nel ritrovare. qualche sacerdote confes– sore, che, per modo <li provisione, si possa mettere in qualità di economo o vicario tem– poraneo. ad assistere quei parrocchiani ne' foro spirituali. bisogni. Questo ravviene per una parte perchè det– te chiese sono quasi affatto sprovedilte }'li dote certa. ed incerta e i parrochi delle me– desime non possono ritrarre che uno scarso ]nantenimento hastevole soltanto per qual– che mese dell' anno, .sì perchè la maggior parte <le' parJ:"oochiani è misenbile e pos– siede de' terreni sterilissimi, .costretti per conseguenza a, trasferirsi in paesi esteri ove si trattengono la, metà dell' anno, procac– ciandosi colle loro fatiche ed industrie il modo di mantener se stess.i e le loro povere famiglie, sì perchè, finalmente, diminuita– si la pietà <le' fedeli, sono venute meno per– sino quelle oblazioni che, a titolo di decima, da essi si facevano a' proprì parrocìhi, i quali sollo ora ridotti a termine ,di procede– re giuridica.mente contro i parrocchiani, per obbligarli a pagar loro ciò che di con– suetudine, equità. e giustizia sono .tenuti. D'altra parte, poi, non puossi rimediare alla mancanza del necessario mantenimento per detti parroc:hi, nè al bisogno spirituàle de' pa.rrocchiani osservando quanto ,prescri– vono i sacri canoni, e particolarmente il sacrosanto concilio, di Trento. Non coll' u, 37 nione di b~nefizi semplici ecclesiastici di un reddito suficiente prededotti gli obbli– ghi, poichè la diocesi di Parma ritrovasi non dirò priva, ma scarsa assai di questi. Non òolla soppressione di dette povere chie- · se parrocchiali e successiva unione a,d · al– tre c1hiese parrocchiali limitrofe,. mentre la situazione di queste .o ritrovasi notabilmen– te distante da quelle, o vi sono. frammezzo.· torrenti o rivi, per cui i· .parrocchiani delle chiese che fossero soppresse rimarrebbero privi, per la massima parte dell'anno, del- 1' instruzio.:ni della dottrina crisitana, sp~s– so impediti a poter ascoltar la santa, Messa nè ·giorni festivi, e, per lo ,più, i parrochi 11011 potrebbero prestarsi ad ammilnist;rar · loro i santissimi sacramenti, nè assisterli, •nelle malattie ed alt.ri spirituali bisogni ». Per. porre riparo a codesti gravi inconve-. nienti, domandava mgr. Turchi la facoltà di poter unire alle parrocchie povere ,be– nefici ecclesiastici, le entrate de' quali ve– nivano o in tutto o nella maggior parte as– sorbite dagli oneri, e. « -di .poter trasferire la località, degli obblighi," che fossero an– nessi a tali benefizi, e poter ridurre gli ob– blighi .de' medesimi in tal modo che un ter– zo de' rispettivi annui redditi debba restar: libero a favore .del parroco ed in aumento ,alla chiesa pa,rrochiale, a cui verranno u– niti, e cogli altri due terz.i degli annui red~ diti si debbano celebrare ed applicare dal parroco per teITlJpo tante -Messe, ritenendo, quanto allo stipendio ossia elemosina, la tassa benedettina fiss,ata µet gli obblighi perpetui nell'ultimo concilio Romano ». '-– Prol?emori:a di mgr. 'Turchi. - Arch. Vat., Arcivescovi e Vescovi, sm., 370.1, origin. Lo zelo del solerte pastore fu coronato da felice esito, laonde il cal'dinale Segreta, rio di Stato gli rispòhdeva. « Non ho tar~ dato di riferire al Santo P:adre l' esposto da V. S., Ill.ma nella pregiata sua dei 19 del C\adente, e l' ho fatto col maggior in– teresse, :per darle un 1attestato di quella sin– cerissima stinia che le professo. Sua Santità,, commiserando l'infelice sta– to di que' poveri Idi lei diocesani, che, per mancanza di pastori J:"imangon privi dei neo cessari spirituali ,sussid:ì, ha commendato il molto di lei zelo nel cercare i mezzi di soc– cor,rerli ed ha apprnvato il progetto da V. S. IH.ma esposto per soccorrerli ». -- Let– tera del cardinaie Consalvi, Segretario di

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