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------="--::-:-·: +:-''<- 36 LA VERITÀ SI FA STRADA Mentre stav,amo per andare in macchi- . na · ci è giunto il n. 3 de cc L'Italia Fran- ' . cesclllna » nel quale il Sac. Pietro Savio dell' Archivio Vaticano pubblica documen– ti riguardanti l' attaccamento del Turchi ,al– la S. Sede, la sua elezione a Vescovo ed il suo buon governo del1a Dioe'esi, che confer– mano quanto abbiamo scritto. · Dato l' interesse particolare riteniamo u– tile riprodurli: cc Coll' eseri1pio e con mano forte ottenne - che il proprio clero spargesse a piena mano il seme evangeliclo fra le popolazioni, ri– scuotendo il plauso degli stessi principi: « Intimamente persuaso il serenissimo si– gnor Duca [di Modena], mio signore, che la pubblica felicità, di.pende in gran parte dalle massime che vengono scolpite nel- 1' animo dei .sudditi dai pastori di primo e secondo rango, non perderà mai di vista tale importantissimo oggetto. Conscio delle tSOllecitudini di V. S. Ill.ma e Rev.ma, ve– do con piacere la fermezza, oolla quale nel– la: propria diocesi ella tien mano alla ese– cuzione de' sovrani suoi desiderii, tenden– ti a non lasciar mai prive le rispettive po– polazioni del1a divina parola, essendosi fat– to render ·conto della diligenza de' parro– chi nella spiegazione del Vangelo, dive– nuta ormai universale, con tanto profitto delle ,anime e con tanto vantaggio della so– cietà e del principato. n paterno animo dell' Altezza Sua ha inteso con sua soddisfazione che, mediante le insinuazioni di V. S. Ill.ma, tutti in– cominciano a comprendere che la divina protezione non può mai venir meno a quel– li che dal canto loro esercitano con fedeltà ed esattezza i doveri di quegl' impieghi, a' quali Iddio li prescelse, e che i due tanto raccomandati precetti della Carità verso Iddio _e verso il pro.ssimo non ne formaino che un solo, obbligiatorio per chiunque senza eccezione. Ha, quindi, or– dinato che io debba aver l'onore di signi– ficarle su di ciò il sovrano suo gradimento e la ferma fiducia, in ctui è eh' ella vorrà .continuia!e a concorrere ,al pubblico bene colla pastorale· sua voce e coll' esempio, co– me ha fatto sin qui ». - Lettera del con– te Giovanni Munarini a mgr. Adeodato Turchi da Modena il 3 settembre 1790. Arc:h. ·'vat., Vescovi, 321, f. 64, copia, Chiaro monumento dell' apostolico :zelo e pastorali sollecitudini di mg:r. Turchi è il passo dal -- medesimo fatto presso la Repub– blica Italia:na, per ottenere libero esercizio di sua giurisdizione, da molti anni inibito– gli, su quella porzione Ji diocesi posta nel Reggiano, siccome il sagace attiVJarsi perçhè molte parrocchie di sua diocesi, da parec– chi anni prive, a cagione di loro povertà, · di pastore, potessero avere quell' assisten~·a spirituale, di cui era mestieri: « Nell' abis– so dell' afflizione, in cui mi ritrovo per la perdita irreparabile che aibbiamo fatto, non posso,· nè debbo, dimentiaarmi di quei doveri cìhe riguardano il bene della mia dio– cesi. Promisi già, all' Eminenza Vostra di :ricorrere a lei nelle mie gravi urgenze, ed eccomi fedele mantenitor di parola. Dall' annessa carta potrà, rilevare di chè si tratta. Io non ·so ,di qual tribunale costi sia la competenza,, ed ella potrebbe accen_– narmelo. Se, però, volesse degnarsi di par– larne direttamente al Santo Padre ed otte– nermi da lui le ·facoltà necessarie, oh, quan– to le sa;rei obbligato, e quanto impegnereb– be la mia xiconoscenza. Erano molti anni che mi era stato inter– detto ogni esercizio di vescovile giurisdizio– ne su quella parte di mia diocesi che ap– partiene alla Repubblica, Italic,a ed è situa– ta sul territorio Reggiano. Saranno in circa .due mesi che io mi feci coraggio e scrissi al ministro per il culto in Milano, a fine di essere ripristinato nell' esercizio de' miei di- _ ritti su quella parte repubblicana della mia: diocesi. Col consenso del vice-presidente, [conte Melzi] ne ottenni graziosissimo assen– so, di maniem che sono libero a governare tutte quelle chiese, come gli altri vescovi governano la loro nella Repubblica Italia– na. In questo caso ben vede l' Eminenza, Vostra essere necessario che il Santo Padre mi accordi, per quella porz,ione di diocesi, tutte le :facoltà, che_ ha accordate ai vescovi dell' Italica. Che se volesse degnarsi di e– stendere le dette :l:iacoltà, in caso di biso– gno, (che pur troppo è probabile), anche a tutta la mia diocesi, mi risparmierebbe del– le grandi angustie. Assicuro l'i Eminenza' Vostra che non ne farò mai uso veruno, se

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