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32 Ecclesiae disciplinas propugnes contra ho– mines vana cupiditate deceptos, ac sanam doctrinam non substinentes, qui insidias, ac fallacias in Ecclesiam matrem suam mo– 'liri non verentur. Faxit Deus ut optimi Pastoris cursum, quem tanta virtute, a.o' celebritate suscepisti feliciter compleas, ac divinus, qui te movet, spiritus, ardentior, ac plenior in dies appareat, ad gregis tibi crediti salutem, atque ad uberiorem uni– versae Ecclesiae, ac Supremi eius modera– toris laetitiam. Argumentum item laetitiae Emis. Pa– tribus attulit recta disciplinae ordinatio, quà praestat Clerus tuus, in quo locutri primum tenet Capitulum Cathedralis Ec– clesiae ». La lettera· continua con ,alcune istruzio– ni e poi finisce con le seguenti parole : Haec Emmorum Collegarum non1ine ad te erant scrib1mda. Mihi vero rem gratam fa– cies, ,si exploratum habebis Ampl. tuae Laudibus nullo loco nec operam, nec stu– dium meum defuturum. Ampl. Tuae Romae 18 Augusti· 1792 G. Card. Pallota ». Questo documento chiarisce sempre più l' attacc,amento del T. alla 8anta Sede e c1 dimostra ancora che l'accusa di giansenismo non è proprio per lui, Mons. Turchi ebbe molta parte nell'abolizione delle leggi Leopoldine Ma il fin qui detto non è tutto. Circa l'attività del Turchi, possiamo, aggiungere •qpalcosa di nuovo. D. Lodovico di Borbone ·Re d' Etrur~a, nella Pasqua -del 1802, con un celebre editto . aboliva le leggi Leopoldine. Tale abolizione fu abilmente preparata da Mons. De Gre– gorio, nunzio Pontificio a Firenw, d' accor– do col ministro del Re, Conte Selvatico, Il Conte Selvatico; che sapeva quale era l'influenza esercitata da Mons. Turchi srn. nella Corte di Pairma, sia sull'animo di Don Lodovico disc,epolo di lui, per arriva.re all' abolizione delle leggi Leopoldine di To– scana, :fion solo interpose l' autorità dell' In– fante Don Ferdinando padre· del Re d' E– truria, ma interessò anche Mons. Turchi. Di ciò il Nunzio Mons. De Gregorio, dà Telazione al Card. Consalvi, Segretario di Stato (59), il 13 marzo 1802 in questi ter– mun: « Questa mattina finalmente ho dato al- 1' amico (Conte Selvatico) li fogli che m– dicai a V. E. e li ha trasmessi subito al- 1' Infante padre di S. Maestà. Io per discor– rere me ne sono and,ato a pranzo da lui (Selvatico) ed ho trovata già deviata la tra– smissione che doveva essere per Mons. Tur– chi. Se Dio vuole riuscirà anche per questa via » (60). Infatti, il 15 aprile 1802 usciva il se– guente editto attribuito al Turchi. LODOVICO PRIMO PER. LA. GRA.ZIA DI DIO INFANTE DI SPAGNA, RE DELL' ETRURIA E PRINCIPE EREDITARIO DI PARMA, PrACENZA, GuAsTALLA, Ecc. Ecc. Ecc. Essendo nostro preciso dovere il far uso della Potestà, c.he ci viene da Dio per la Gloria Sua, e per· il bene dei. Nostri· Sud– diti col proteggere nel Nostro Regno. la. Nostra: Santa Religione nella purità del Domma, . e nella uniformità della Discipli– na stabilita dai Ooncilii Generali, e dalla Autorità di Sommi Pontefici, che sono sta– ti da Dio prescelti per i Suoi vicari in te~– ra ed avendo io conosciuto idai frequenti reclami dei Vescovi, e dei Nostri Sudditi. 59). Questa notizia ce l'ha favorita il ~rof. D. G. Drei, Reg,gente dell' Arch. di Stato di 'Parma, al ,quale sentiamo il do– vere di rendere sentite grazie per queste e per le altre indicazioni che ci ha fornito. · 60) .. · Archiviò Vatièanò .: Nunziati:m.t di ,Firenze.

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