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1·iforme benefiche per il popolo, di ,riforme nel clero regolare e secolare, che troppo si era attaC'cato alle· comodità della terra, di riforme per le mani morte.: ·non sarebbe proprio un gran male e un disonore per il Turchi f aver caldeggiate sane innov,azioni... tutto questo non vorrebbe dire essere apo– stolo .fçinatico del giansenismo e molto me– :no nemico della devozione al S. Ctmre. Se fosse stato tale se ne dovrebbero tro– vare le traccie nelle sue opere pubblicate, ,ed ancora in quelle poche manoscritte, che rimangono inedite (54); ma nulla appare ... sono anzi ripiene di ottime dottrine sane e ortodosse. Cìò resta confermato oltrechè ,dalla sua nomina a Vesc'ovo, da tutta la ,dottrina e la pratica de.' suoi 15 anni di vita pastorale. Come il Turchi amò . le sane riforme Il P. Turchi amò le· sane riforme sempre ispirate alla dottrina evangelica. Giovanni Bianchi (55) nella Biografia di Mons. Ce– ràti scrive: cc Noi apprendiamo dalle me– morie del tempo che sacerdoti insigni per religione e pietà, nonchè per importanza di uffiqi nell' Ecclesia;stica Gerarchia, si con'– tavano allora tra gli zelatori più accalorati della Tiforma, come ,ad es. A. TuTChi 54). Vedi in i1fss. Campori citati, dove si trovano alcune prediche inedite. Ettore Rota, che va a riceTcare col lan– ternino i Giansenisti in :tutti gli ango1li, nel suo articolo su Pietro Tamburini di Brescia « Teologo Piacentino » e ZCI! co---:;;,;ro– versia Giansenista a Piacenza (Estratto dal Bollettino della società Pavese di Storia Patria, a. XII, f. III-IV - L912, Pavia ,1913, .in-8° pe,g. 24) dà al 'Turchi una lieve tin– ta di giansenismo; ma poi non si capisce be– .ne se tale tinta aumenti o diminuisca nel- 1' altro studio; Anche G. B. Bodoni doti Giansen~sti (in Atheneum, Pavia 1913); ,così lascia intr,avvedere N. Rodolico nel suo studio " Gli A miei e i tempi di Sciipio– ne de Ric:C,i, (Firenze 1920. Le Monnier), 291 ecc. », ma la riforma non è che disciplina– re, relativa ai chierici cc onde in avvenire più si riscontrasse nel Sacerdozio esempio di quell' ignoranz,a e di qilell' ignavia tan– to lamentata in p3:ssato, state e tuttavia continuate ad esse;re cagione che il popolo, anzichè religioso e ben costumato, cresces– se e si mostrasse in più luoghi, superstizio– so ed immorale ». Infatti, che il Turchi caldeggiasse tali ri– forme non solo nel elero secolare, ma anco– ra ne suoi religi6si, si rivela dalla let– tera pastorale inviata a loro, quando fu, chiamato a governare la monastica pro– vincia dei Oappuccini Rmiliani. « Alli RR. PP. e Fratelli dilettissimi nel Signore li Religiosi Ca,ppuccini dellà Prov. di Lomba1·dia, F. Adeodato da PMma Prov. (b. i.) salute. La Lettera Pastorale del R.mo P.re Gen.le, che vi spedisco, dilettissimi PP. e Fr.lli, e che dovrà leggersi pubblicamente con questa mia ogni _volta che si leggeran– no le nostre sante Costituzioni, era l' op– portunità· da me aspettata, per significar– vi nel tempo stesso non tanto 1a mia ele– zione in PTovinciale di questa Provil).cia, quanto i sentimenti ,del mio cuore, colla lu– singa che saranno questi avvalorati dai s~n- quando scrive: << A Parma Tifiorisce la me– moria di Paolo Sarp1; un Teatino il Pa– c'ian (sic) (dove ha, trovato questo nome il Rodolioo?). D T. con l'eloquenza delle sue parole ,sostenne i diritti dello stato di fronte alla Chiesa, difenden,ldo la politica rifor– m_atrice del Du Tillot ». Noi non compren– diamo come persone intelligenti ripet·anOI. sempre le stesse cose senza mai verificarle. Ritenia,mo invece· necessario, -peT chi si ac– cinge a scrtvere di giansenismo il precisa– re le idee sia in riguardo del giansenismo, sia in riguardo del giurisdizionalismo, sia riguardo alle riforme. 55). Bianchi Giov,anni, La vita e i tem– pi di C'regorio Cerati V esc,ovo di Piacenza, Piacenza, Tip. Tononi 1893.
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