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26 ci dà anoora più luce. Trova il nome di al– ,cuni teologi consultori, ce li segnala in unà appetitosa nota (41), ma in essa non ci è dato di trovarvi il Turchi. Procediamo ancora: 41). Giovanni Drei: Notizie sulla poli– ti'q;, Ecclesiastica del Ministro Du Tiliot. Sua corrispondenza segreta col Vescovo di Parma in «Archivio Storico per le Prov. Parmensi,, Parma 1915. Nuova serie Vo– lume XV, da pag. 197 a 230, a pag. 222 si legge: "A proposito dei teologi consultati dal ,Governo, lo Schiattini scrive da Piacenz,a: ,e Nell'indagine, che io vado facendo di ,dotti teologi per aver il ,sentimento sopra i ben noti quesiti, (le disposizioni sulle Mani– morte), vengo assicurato esservi un certo P. Missorio, conventuale, abitante in Mo– dena. Ent <\gli intimo del fu Card. 'Pas– isionei; dopo la morte del quale era venuto qui a fermarsi... vengo assicurato essere e– gli un uomo assai dotto e versato nelle ma– terie che ora abibiamo per le mani, di aver tlgli già scritto contro le protezioni di Roma in qneste stesse materie, e di essere forte- 111ente avverso ai gesuiti e alle loro massi– me; sarebbe bene consultarlo». (lett. a Du Tillot, 7 genn. 1765). Il Ministro risponde che oocorrendo si ,servirà, del P. Missorio e ,continua: << Credo però che raccoglieremo il bisognevole dei nostri, mentre qui già ne tengo un numero sufficiente e rispetto a Pia– cenza tre o quattro sentimenti che V. E. unisce dei soggetti più accreditati conto che :soddisfar potranno al nostro assunto». (Mi- 1mta: 8 genn.). Quali fossero i soggetti più accrnditati e più meritevoli di :fiducia nei Ducati ci è detto dal P. Paciaudi: « ...Ora egli è cer– to e manifesto a tutta Italia che i Padri <li S. Lazzaro, i due dottissimi e piissimi Abati Benedettini di S. Sisto, il sig. Pre– vosto Jvfantegazzi, sono persone di un cre– dito superiore. Il P. Rocci e il Mantegazzi .sono stati jmpiegati in Roma in affari gra– vissimi dal più illuminato 'Pontefice. Tutti insieme fanno onore al Principe per una reputazione stabilita in tutti i paesi più, ,colti. Possono adoperarsi con utilità e con siaurezza in ogni occasione. Questi vengono considerati :dal sig. Copellotti suoi avver– sari, perchè lo sono della sua scuola. e, Di questi fautori del giansenismo l'Abate Be– nedettino Rocci passò a Parma presso il governo «specialmente destinato all' intro– <duzione dei libri». A Piacenza, su propo- Lo Schiattini d-i Piacenza richiesto dal Du Tillot di alcuni nomi di teologi per, L. ;revisione dei libri, gliene indica alcuni non gli consiglia il Turchi (42). Ma se poi si pensasse che il T. fosse tra sta dello Schiattini, fu assunto a servizi,, del Governo «in qualità di R. Censore dei libri» il prevosto di S. Donato Bartolomeo Casali », fornito di dottrina. .. ed inimicis • simo del fanatismo». (Riservata dello Schiat · tini al Ministro, 18 marzo 1765, e risposti. del Ministro: 19 marzo. R. Archivio, Cart Borb.). I documenti fedelmente trascritti da. Drei, li abbiamo anche veduti tra. ·1e cart" della' R. Giunta nell' Archivio di Stàto d. Parma, 1765, busta n. 6, mentre facevam(, minute indagini per vedere se il T. ap · partenne in qualche modo, o come Teolog<, o come Revisore alla R. Giimta. Ma salv<, sorprese i risultati furono per noi negativi 42). Umberto Benassi: Giiglielmo Du Til · lot in (( Arch. Storico per le Prov. 'Parm. l XXIV, 1924, Parma, a pag. 200-201. «Le Censura. - Ad allontanare dal governo h, taccia d' irreligione e di tolleranza di pub blicazioni e di idee condannate dalla Chie sa, vigila la censura su la stam.pa e su h importazione dei libri esercitata· da apposi ti revisori sotto la sorveglianza assidua de ministero ,i. Il Du Tillot si occupa pure del– la scelta ponderata dei revisori della stam– pa per la capitale. « Lo Schiattini, richie– sto del suo parere dal Du Tillot nell' ago– sto del '67 (Cart. borb. 903) è d'avviso di, si debbano scegliere il proposto Bertoncelli canonista e legale e attaccatissimo al R. ,servizio e perc,ìò perseguitato dalla Curia, e il P. Benedettino Andrea Mazza, uomc di prudenza e di spirito, che degli altri e– leggibili chi è nemico delle riforme, non pochi seguono le massime dei Gesuiti, chi obbedisce al Vescovo o è sospetto di essen agli ordini del Papa, chi come il 'P. Turchi, è di sapere superficiale>>. Che lo Schiattini giudicasse « di sapeu superficiale » il P. T. poco importa, ,a noi importa cogliere il suo pensiero che il T. ne era escluso. Il Benassi nell' altro suo studio .La men– te del P. Paciaudi, collaboratore di un mi– nistro nell' età delle Riforme, a pag. 3,2, parlando dei revisori, ci fa sapere -che aiu– tavano lo Sclhiattini (a cui era affidata l'approvazione dei manoscritti per · stam– pare) quali r. revisori il prevosto Bertoncel– li, il conte Costerbosa e l' abb. Rocci per l'introduzione de' lìbri stranieri. ·

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