BCCCAP00000000000000000000699

Il Sopransi si propose di dimostrare « per :rendere un segnalato servizio alla Ohiesa >> che il Vescovo di Parma « autore delle famo– se omelie che ·hanno avuta sì oortese acco– glienza dal mondo nemico di Cristo>> non •era che un falso profeta. E' naturale, l'al– bero si conosc,e dai frutti e,. dovendo dimo– strare che il Turchi era un falso profeta, prendev~• in esame le sue opere. Quale la prima colpa?, Eccola: .,, Ella .è, verità di fatto che l' autore delle ,omelie ha. goduto il favore della. corte per ·più -di trent' ,anni, e ad onta delle burra-– sche nelle quali Timasero, sommersi tanti al– tri che .viaggiarono sulla stessa: nave, egli .· non solo non è andato a fondo, ma si è por– tato in alto mare col vento in poppa a per– ~lita di vi,sta. " Ora somiglianti y:iiaggi prosperati non si possono fare se non da chi sa prendere il vento a proposito, e vi sa adatta~ le vele. Dunque l,a -conseguenz,a. ci viene naturale >J. 'Per il Sopransi il T. fu un adulatore, e per :dirla con una sua frase seppe « seconda– re il genio de' mecenati e palpar i dominan– ti >J, ed è questo per lui_ il primo carattere -del falso profeta. (32). .Se il T. nelle omelie « recitate come una musica », cc cerca di gu,ada:gnarsi il pubbli– co, e tributa lodi al Clero JJ, per i giansenisti €1 un falso profeta che cerca di conciliarsi la benevolenza per l' errore. Se tributa cc al pontefice i titoli più fastosi di supremo Ge- 32). ~oteva forse il P. Tur.chi distrug– gere le idee antipapali del ministro Du Til– J.ot? Turchi, in Corte, alzò altamente la sua voce, ed insinuò nel cuore di Ferdinando un siste1:1a_ diametralmen~e _oppo~to _a quel– lo del mnnstro, e che le msmuaz10m del T. abbiano avuto il desiderato effetto è cosa evidentissima. Il Pezzana. (262) ci assicura c~e il Turchi in quel periglioso apostolato di C orte <e a lode del vero convien dire flagell~ i vizi·i de' g,randi con sì nobile e ooragg10~a e possente sferza, ,da -disgradar- 11e • quasi, ragguagliata ogni cosa, gli ora– ton de' migliori tempi della cristianità». 23 rarca, ,di solo Vicario di Cristo, la di cui. au– torità è universale .. e la plenipotenza assolu– ta, le di cui decisioni sono, 011aco,li, ,che è padre e dottore di tutti i, Vescovi, centro, maJstro, e regola del Oattolico ovile, supre– mo. capo e pastor della Cattolica chiesa., cle– mentissimo e felicemente regnant~, Glorioso Pontefice, che riunendo in sè stesso' le supli.– mi autorità di gran Sacerdote, e· di gran Princi,pe, si 'Da uguale ai .fedeli, si fa ugual~ ai suoi popoli con un amore ,generoso e pa,~, terno JJ -(pag. 14) egli commette il più g,rande delitto, perc'hè s.tando ai giansenisti• il Papa non ha tali attributi nella sua au– torità,. Infatti, pensa il Sopransi ad avver– tirci -(pag. 16): « Mi ero -dimenticiato di u– n' altra selva real-e, di titoli ampollosi che l'A. delle Omelie dedica al Pontefice Romano chiamandolo Pastor de' Pastori, maestro dei Ma,estri, V escov0 dei Vescovi, rispetto al quale i più gran luminari non. sono che sem– plici pecorelle JJ (33). Ma, il T. non ha splo il torto di attribuire al Sommo Pontefice c~ò che secondo i Gian– senisti non ha, ma ne ha un altro gravis– simo. Il T. Vescovo sostiene gli ex gesuiti? e al– lora è reo di disubbidienza al 'Pontefice. E questa er-a una, delle più grand1 accuse che gli si. facevano (pag. '22) : « La politica condiscendenza usata da questo Pa,store verso gli ex gesuiti introdotti dal Principe nei loro ahtichi Collegi, e re– stituiti al lor primit,ìvo ministero, è una prova ben decisiva,.del suo ,genio aoc~modan– te, e cort~giano. Eppure gli ex gesuiti sono, membri di una società, ,che è, st,ata soppressa con Bol1a solenne del. Romano 'Pontefice, e 33). In quest' accusa rivolta al , T. si vede subito la dottrina, giansenista proìfes– sata dall' Autor~ delle Rifiessioni, dottrina la cui erroneità viene documentata ad ogni pas– so del libro; Il commento all'Omelia del T. per la Benedizione Papale 178.8.... è tutto un'aperta professione di dottrine gianseu.i– ste.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz