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V' è pure in lui l' aborrimento della chi– mera della religione naturale, della idea che possa bastare la sola morale senza la retta fede a sa,lvarsi: ,, l'uomo onesto è un bel nulla, se non è un uomo cristiano.». Crede CO:\l la Chiesa che possa esservi un qualche amore di mezzo tra l' 'amore santo di Dio e l' amor vizioso di noi µiedesimi: » « ·or,dinariamente però, dice sant' Agostino, tutte le nostre virtù se animate non vengono dallo spirito del Vangelo o son veri vizi e peccati, o sono umane e servili, senza ·me– rito d' eterna gloria » (22). Ancora : egli esprime l' idea. che se la Clhie– sa non può perire, può però « per giusto di– vin giudizio passar da un luogo aid. un al– tro, da una nazione ad un' altra, e la.sciar noi sepolti nelle tenebre e nell' ombre di perdizione e di morte» ( 23). Ma tutto ciò non basta per consideirare ,giansenista il 'Turchi, che mostra invece a,1- tti caratteri col gi,ansenismo contrastanti: \m certo ottimismo ed una certa filantropia, che rivelano in \lui l'uomo del secolo dei lumi, glorioso dei progressi e delle conquiste civili; ed invem lo si sente anche invocare riforme nella legisl,az.ione criminale, che la volgano a prevenire, non punire i delitti, a bandire· fa pena di morte; lo si ascolta ammirare per– sino Federico II di Prussia (2,4); pure il suo cristianes.imo si rivela ottimista ed uma– nitario, non discosto in certi tratti da quello del lVIuratorL « Il Vangelo non par1a che di moi'ale ». « Non si può amar Dio senza amar 1' uomo, che è 1' imma;gin di Dio; nè si può amar l'uomo per obbedire a, Dio senza, ama– re Dio st~sso che fo coman_da. Ma questi due da noi IV. ,125; ,V. 5 e 25; IV. 102 e seg. V. 59 e seg., VI. 131 e seg. 22). 'Prediche alla Corte, « Dell'onestà morale», pag. 215, cfr. pag. 217. '23). Opere ineqite, 2.a ediz., Foligno, 1827-28, « Omelia IV» (1798), I. pag 120 e seguenti. 24). Orazioni funebri, « Orazioni in mm– te di Maria Teresa», pagg. XXIV-XXV. 21 precetti non han per .termine che di stabilire il :regno della. virtù, e pronrnovere la mo– rale ,i (25). La pietà delle persone virtuos.e le tiene unite a Dio, << ma solamente per far del be– ne agli uomini» (26). La religione serve a rendere l' uomo felice: e per questo Dio ce l' ha data: " pensare che .Dio ci abbia for– m,ati per farci vivere miserabili, egli è que– sto riconoscere in Dio, l' immagine di un ti– ran11o, e 'tiranno t,anto più odioso in quanto 0 chè, se non voleva o non poteva farci felici, poteva alme110 risparmiar di crearci, ed è lo stesso che togliere ogni idea della divinità, ••– L' uomo deve amare sè stesso ; : nel doppio precetto di amar Dio ed i prossimi l' altro precetto è racchiuso :di amar ,noi medesimi: sono due leggi che ci comandano d'esser felici, che oi vietano d'essere miserabili, al~ le quali cose riducesi tutto l' amore di noi » (27). Sono idee antitetiche al nocciolo della con– eezione giansenista. Parimenti antitetico è il suo insistere sulla necessità della frequenza dei sacr:amenti, com– piacendosi in proposito che se ci sono alcuni teologi « i ·. quali esigono delle disposizioni soverchiame~1te difficili e quasi impossibili all'umana debolezza pe; ~ccostarsi a queste fonti di grazia », i più ,1 discretamente be– nigni esigono quanto basta,, e niente di più ». (28). E pur remoto dal Tamburini e dai pavesi appare il Turchi, ,allorchè dice scandaloso che vi siano nello Stato « degli uomini i quali impunemente non priaticano giammai verun 25). Prediche 1< Necessità, del- la religione», P. 26). Orazio te di Ma:ria 27). Predich · la religione», pag. 28). Prediche, « Frequenza dei Sacra– menti», pag. 357.
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