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18 sta che di stravolgere il vero senso delle mie parole a traverso e a torto, solamente per istiracchiarle, e prendere ;da oose motivo di metter fuori tutto quello che ha imparato di fresco in una scuola, che non è certamente la scuola della Verità. Tut~e le dottrine, che adduce in prova delle sue massime, sono fritte e rifritte le cento volte, e cento volte ribattute con evidenza di ragioni da più valenti Scrittoti. Non posso dissimulare 1c,he in tutte quelle Riflessioni io non sia da capo a fondo ri– colmato :di, elogi fino alia nausea. Se questi elogi mi vengono profusi pel mio invincibile attaccamento alla Cattolica Fede, alla sana Dottrina, ed ai doveri del mio Ministero, pel mio rispetto e figliale ubbidienza alla Santa S~e ed .al Supremo Gerarca unico Vicario di <GESU' ORIS1TO, confesso che gli accetto con piacere, e farò ogni sforzo per sempre più meritarli: ma siccome per la maggior parte mi. si profondono in un senso affatto contràrio; così li r:idòno all' Autore, e mi glorio di fargli sapere una volta per sempre, che simili elogi gli abborisco e detesto-. E perchè non abbia più a prendersi la pena di lodarmi sul falso, sappia, e con lui sappialo il Mondo tutto, c·he io. non ho, e non avrò mai per divina Misericordia nè al– tro sistema; nè altro partito in materia di Religione, e <li Disciplina, fuorchè quello del– la Cattolica ,Romana Chiesa, e del Pastore Supremo, che la governa, solo· Vicario di GESU' CRISTO in terra, con pienezza di podestà, e di giurisdizione. L' ho già, detto nella mia Pastorale, e voglio pure ripeterlo. Sono conglutinato alla Cattedra di San Pi~– tro, e sono intimamente persuaso esser questo uno de' miei primi doveri. In tutti que' pun– ti, che dalla Cattolica Romana Chiesa non sono diffiniti, disputi pure chi ne. ha il tem– po, e la voglia: a me mancano l'uno e l' al– tro. Lo spirito della disputa non è mai sta– to ]a mia passione. Piuttosto che disputare amo meglio di agire in conformità ai sani principi ·della Religione, e della MoraJ.e,. sempre egualme'nte nemico e del Rigorismo• e del Lassismo. Sono questi i miei sentimen– ti, sentimenti che non verranno mai meno, fino, alla motte, se la Divina Grazia mi as– siste. Se poi alcuno vorrà prendersi la briga di attaccare di nuovo o la mia persona, o la. mia dottrina, non risponderò più diretta– mente a nessuno. Riguardo alla mia persona, dal momento che fui Vescavo, considerai me– stesso come una vittima; ed altro non mi rimane che..pregar DIO di essere una vitti– ma degna di lui. Se poi vorrà attaccarsi la. inia dottrina, che è quella della Cattolica.. Romana C'.hiesa, sarò, è vero, tutto fuoco in difenderla; ma non in altro modo che con sempre nuove, e sempre più forti Istruzioni al mio Popolo. I libri di disputa sono lètti da pochi: brevi e chiare Omelie si leggeran-– no più facilmente da molti. Non crèdano' i miei contraditori, che io sia nemico delJe loro persone. Questo non soffre la Carità di un Cristiano, molto men0o– quella di un Vescovo. Odio, e detesto le, loro dottrine, perchè contrarie alla verità, e sor– genti fù'.neste di divisioni e di scisma. Se mai fuvvi tempo in cui tutt'i Vescovi doves– sero starsene strettamente uniti al loro Capo, e convenire nei medesimi :sentimenti, egli è– certamente questo, in cui passeggiano a. tesealta per tutta l'Europa la .scostumatez– za e l' errore, sostenuti con le parole e coi libri dagli apostoli dell' incredulità e del li– bertinaggio. Oh, DIO, mentre una volta al– tri Regni, erano lacerati dalle dispute teolo– giche, l'Italia nostra ubbidiva sommessa agli Oracoli del Vaticano, ed era salva e tran– quilla. Qual demone è mai venuto a turbare– la nostra pace? La sola esperienza dovrebbe disingannarci" Qual bene hanno prodotto finora tutte que– ~te novità e riforme, che si vanno spaccian– do con tanto calore? Non altro che universal" turbamento, guerra intestina tra i Ministri

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