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Anche le ,frequenti visite fatte dal T. a PJo VI, quando sulla via dell' esilio s.ostò a Parma, ci dimostrano che egli era in ot– timi rapporti col somJTio Pontefice (9). Non si deve neppure lontanamente pen– aaro che Pio VI_ non fosse informato sulla vita e sulle ,dottrine del T. La S. Sede ha sempre avuto cura e modo di assumere in– formazioni esatte quando si tratta di ele– zioni di vescovi. Per avere un' idea circa le informazioni sul T. diamo alcune lettere dal- 1 1e q,uali possiamo intravvedere ,qualcosa. Il dottissimo ·p. Ireneo Affò,. Minore Os– ?:_servante, interrogaito dal Card. Valenti Gon- 9). P. Balan: Storia d'Italia. Modena, Tip. Iinmacolata., voU. 11, - in vol. IX. pag. 51; Cerati, ivi; G. Tononi, Il Prigio– niero Apostolico Pio VZ '11!ei Ducati Par– mensi, in « Archivio Storico .per le Provin– cie Parmensi », Parma 1897 Vol. III 1894. da pàg. 37 a 107. · Pio VI fu ospite in Parma nel Monaste– ro dei Benedettini. Il Tononi ci assicura che il S. Padre << godeva spesso della con– versazim1e del Turchi » (p. 43); e quando ai doveva far partire il S. Pontefice ben– chè convalescente, solo Mons. Adeodato Turchi, in mezzo a tanta servilità, verso i soldati stranieri, ebbe il coraggio di farsi sentire, scrivendo un biglietto al ministro, dove si dice: « Non si può in coscienza la– sciarlo partire (il Papa) e molto meno far gli violenza perchè parta. Dico .di più sa– rebbe, il maggior torto che possa farsi ,alla -:nazione francese, la qual1;3 deve credersi non voglia mai essere reputata in faccia al inondo la più barbara ed inumana ». Que– sto nobile tratto, annota il Tononi, finora ignoto della vita dell' illustre prelato, gli t01;na veramente a lode (pag. 47). (Veder anche a pag. 77). Il Tononi per il suo la– voro si servì di documenti estratti dall' Ar– chivio di Stato di Parma ove si conservano sotto la segnatura R. Se,qreteria Borbonica e particolarmente dal mazzo intitolato: Arrivo e soggiorno del. Papa; in Parma e su-a partenza dagl,i Stati di S. A. R.; ed: altri della Serie Stato e Guerra, Francesi negli Stati Parmensi 1799. Vedi anche: Gli ultiwi patimenti del Sommo Pontefice Pio VI. Estratto dalla relazione Ba1dassar– :ri. Modena, 1899, pag. 43. 11 zaga sulla persona del T., in data 24 giugno 1788, sdriveva (10); « Per soddisfare a quanto. l' E. V. mi ri– chiede, comincierò dal nostro eletto Parmen– s.e, P. Adeodato Turchi Cappuccino, assi– curandola che egli è un uomo di grandissi– ma saviezza, prudenza le disinvoltu'ra.. E' pieno di dolciezza, ìdi affabilità,, e buona grazia. Non è per nulla fanatico, e in ma– teria d' opinioni specialmente Teologiche, fo l' ho sempre sentito esprimersi col lingt1ag– gio di chi non ama i partiti. Può ciaratteriz– zarlo la Uigual fortuna incontrata in questa Corte, dove non ostante i troppo noti scon– volgimenti, egli .si è sempre mantenuto del medesimo credito. Son certo di non dire a V. E. ,che la purissima verità. Nel resto è 10). Achille Neri. Lettere inedite di P. Ireneo Alfò al Cardinale Valenti Gonza,ga,, in Archivio Storic;io per le Provincie Par– mensi. Nuova serie Vol. V anno 1905, pag. 217. Il Neri da parte sua annota: « E' notevole questo ,giudizio intorno al P. Tur– chi, specialmente là dove 1 con accortezza, tocca del credito che ei seppe mantenersi , in Corte, non ostante i cambiamenti poli– ticii. Si può vedere un imparziale biografia di .lui del Conte Cerati, dhe servì al Pezza– na, Memor. di Sc1·itt. P{l)rm. vol. VII µa– _gina 257 e,d all' U.goni Continuaziòne al Co~ miani, Torino 1855, vol. V, pag. 369. I1 Lombardi: Stor. d. lett. ital. del sec. XVIII vol. IV, pagg. 55 e segg., ribatte al– cuni giudizt dati dall' Ugoni. L' A. ne toc– cò con molta lode nella Vita di 8. Bern&rdo degl~ Uberti, Parma 1788, pag. 46 ». Che vi fosse gente in Parma .che tentas– se di far passare come giansenista P. Tur– chi .si rileva anche da questa lettera di G. B. Bodoni a Giuseppe Lucatelli: « Qui.... si sono uniti, per quanto sento dire da buon canale, per far broglio oontro il P. Turchi, dhe vorrebbero for passare come giansenista fracido e vanno declamando es– ser questi un avanzo di tempi di Du Tillot e del P. Paciaudi, hanno scritto .in varie parti, e segnatamente ,a Roma...... Ma le cabale degli empi non prevarranno contro il degn:issimo Cappuccino, i cui sandali ne sanno più Clhe le collottole di molti e molti pretunculi ». (E Rota, Anche G. B. Bodo– n,i coi giansenisti, in « Atheneum " (An. I fascicolo I, 1913). ·
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