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_ 915 ~ armeni, dei missionari e del Padre Tommaso in modo particolare, il 21 febbraio 1829 dal Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide che fu poi Gregorio XVI, fu indiriz2:ata la seguente lettera: · ,. È giupta a questa S. Congregazione lettera di V.S. degli 8 del passato Novembre ed unitamente la relazione degli atti violenti costi eseguiti contro i cattolici armeri e contro il P. Tommaso da Tempio; è stata gradita molto l' attenzione di V. S. e lo zelo con cui Ella si è im– pegnata per liberare il P. Tommaso dalla tempesta in cui egli si trovava. Le ne rendEl perciò la S.C. medesima sincere grazie. » (1) Tornato ad Akhaltzike, P. Tommaso si mostrò, per un governo ormai riconosciuto legittimo, rispettosJ ed ossequiente non solo, ma probabil– mente gli recò pure il suo aiuto in qualche circostanza di non lieve momento, p(;!i'chè il governo stesso gli assegnò una pensione annua di tre– cento rubli. Più tarpi mentre infieriva la peste e i suoi fratelli, già pochissimi, furono ancora decimati dal morbo, P. Tommaso non risparmiò fatiche per tenere vivi gli interessi delle quattro stazioni affidate ad essi. Nel 18l2 egli. doveva essere vecchio ed infermo, perchè il Prefetto della Missione scriveva a Ronw che • i missio11ari a servizio della Geor– gia erano fii.tti vecchi, e il P. Tommaso da Tempio quasi invalido pen– sava restituirsi in Provincia. » Egli inyece si sentiva talmente attaccato e affezionato ai fedeli di quella terra che prometteva di' non volerli abbandonare giammai e pro– testava di voler morire fra loro. Infatti, nonostante i suoi anni e la sua fibra già scossa dalle fatiche e dalle sofferenz :: patite, volle dedicarsi al servizio degli appestati, in mezzo ai qµali niorì, ad Akhal·:zikhe, intorno al 1839. (2) Padre Emanu•~le da Iglesias Raccolse , l'eredità di P. Tommaso, eredità di sacrifici e di sofferenze, e ne continuò l' opera di bene P. Emanuele da 1k1esias, giunto nella Mis-' sione nel 1828, anno poco favorevole per l'evangelizzazione di quella terra. Ecco il quadro di quei iempi, come ce lo dipinge P. Damiano da Viaggio: « Non appena il Govuno Moscovita si impadronì della Georgia, non lasciò intentato nessun m:zzo onde far esulare da quella cristianità ·--···--·····~ (I) - Arch. della S. C. di Prop. Fide• lettere della S. C., Voi. 310, fol. 101. (2) • Notizie riportate in Ter. Op. cit. Voi. VII pag. 304, 307, 319, 324.
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