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- 79..:.. cino 11el convento di Ploaghe, allora casa di Noviziato e professò la re- . gola francescana dopo un anno di prova. .. Nel corso. degli studi letterari, filosofici e teologici si distinse sem- · pre p~r la serietà della sµa applicazione, ma più ancora per il suo zelo nella vita religiosa. Fu sacerdote, predicatore efficace, in tutto zelantis- simo della salute delle anime. . . Ma, nell'isola nostra, ormai in piena efficienza di fede e di attac– camento alla Chiesa, l'opera di lui era non dico sprecata, ma meno red– ditizil) di quello che avrebbe potuto essere in un altra porzione della vigna del Signore, ancora incolta per mancanza di .operai, e apertamente ribélle alle direttive del celeste Pastore. Se ne avvide P. Francesco, e non tardò a matJifestare la sua vocazione missionaria. I superiori deH' Ordine esa,u- dironq ·i suoi voti, ed egli, avute le patenti della Sacra Congregazione di Propaganda Fide (1) il 22 Novembre 1806 partì da Roma per la .Siria insieme a P. Tommaso da Calangianus e al .P. Bonaventura da Sas~ari. A' Damasco, dove giunse il' 14 Aprile 1807 si trovò perfettamente a suo agio: anzi, di fronte ai mdHeplici bisogni di quei popoli vaganti e brancplanti nelle te1iebre dell' errore e dell' ignoranza, il suo zefo . si sentì t,pinto fino ali' eroismo. A,! giungere dei Cappuccini sardi le missioni d'Oriente si trovavano in condizioni delicatissime per i continui torbidi politici e religiosi cau– sati qai poteri contrastanti o qelle manovre dei patriarchi scismatici. ff più bello elog:.io che po§siamo fare ai cappuccini Sardi, sta nel ri– petern ciò che scrisse di loro ù Rev.mo P. Clemente da Terzorio « Nel disorqine le Mission,i ebbero molto a soffrire, e se si tennero in vita, fu per opera del P. Francesco da Ploaghe, che si trovava là fin · dal 1807 e del confratello . P. Tomntaso da Calangianus.» (2) li, Damasco, città tra _le più importanti dell' islamismo, dove i' Mus– sulmani furono sempre intolleranti, i disordini e le vessazioni contro i cristiani si succedevano senza interruzione. Per fare un esempio, in se..: guito ad un saccheggio negli ospizi di Aleppo e di Damasco, I' argente– ria degli oggetti sacri, come .~ttesta P, Francesco stesso in una.relazione sullo .stato delle Missioni in Siha (3), fu tramutata in utensili da tavola. Anche il cappuccino di Ploaghe, in ventiquattro anni di permanenza a Damasco, si dimostrò tanto zelai1te nel ministero della parola, nel tri– bunale della penitenza e nella pratica della carità, attirò su di se l' am- miraz'ione incondizionata degli amici e nemici. · · N"on è facile ridire quanto fece per i poveri, i derelitti, i senza tetto, (1) • Analecta Ordinis Minorum Capuccinorum, Voi. XXII, pag. 25. (2) • Le Missioni dei Minori Cappuccini - Voi. V., pag. 315. (3) • Man.ascritto: Archivio Generale Missionario Cappuccino - Roma Bu– sta "Siria,, 1832. In Terz. Voi. V, pag. 260. ,., ...
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