BCCCAP00000000000000000000698
- 74- rriinio di tutta la razza ebrea di Damasco da cui la popolazione suppone compiuto e conosciuto l'orrendo dramma». Naturalmente la polizia scoperse ben presto le piste da seguire per ~ìungere al riconoscimento degli assassini. Al processo svoltosi dinanzi a Scerif Pascià risultarono sedici ebrei implicati md delitto. Due di essi r:norirono durante il dibattimento della causa, dieci furono condannati a rilorte e quattro graziati per avere svelato i nomi dei correi e la trama ~el delitto. (1) Senonchè la condanna non fu subito eseguita perchè il çonsole Francese ne chiese ed ottenne ima dilazione, dichiarando che la sentenza doveva essere ratificata da parte del generalissimo delle truppe egiziane in Siria, Ebrain Pascià. Ma in luogo della conferma giunse l'or– dine di scarcerazione degli assassini col pretesto di evitare rancori fra ebrei e cristiani che in quel momento avrebbero costituito un pericolo per la pubblica tranquillità. E non solo fu concessa la libertà ai rei, ,ma fu dato anche .il per– messo di ritornare ai fuggitivi implicati nella losca facenda, con le più ampie garanzie di incolumità personale. Come spiegare una simile manovra che doveva lasciare impunita una atrocità così orribile? Gli ebrei d'Europa avevano tentato tutti i mezzi che avevano a disposizione per la salvezza dei loro connazionali, e vi erano riusciti. Ma non fu loro possibile soffocare l' opinione pubblica del mondo intero, che nel rito di quella -razza sanguinaria non vide giu– stificato uno dei più volgari delitti comuni. ,. (1) - Relazione dell' uccisione del P . Tommaso fatta da gli ebrei (arch . gen. delle Miss. Capp. Roma, Busta-Siria - Anno 1840) Citato dal Terz., le Miss. Capp., Voi. V, pagg. 322-323. li Conte Clemente Solaro della Margh~rita, Ministro degli Esteri del Re di Sardegna dal 1835 al 1847, cosi scrive a 9uesto riguardo: "Non é affare di– plomatico, ma interessa l'umanità e la giusft:zla: l'assassinio del P. Tommaso, superiore dei Cappuccini in Damasco, barbaramente trucidato in odio al nome cristiano dagli ebrei di quella Città. Ne fo cenno perché era suddito del Re, nativo di Sardegna, perché presi a cuore l'affare, e per nìezzo dei Regi Con– s oli nella Siria mi procurai nozioni esatte .sull'atroce misfatto, per cui non mi rimase dubbio sui veri autori, quantunque i partigiani della proscritta stirpe d' Israele abbiano voluto asserire il contrario. Con ciò non intendo rendere solidaria la nazione ebrea, poichè anch'io conosco che coloro che vivono tra i popoli colti acqu_istano più miti costumi,· ma purtroppo quelli che trovansi nei paesi non civilizzati ancora conservano barbari riti e le perfide tradizioni talmudiche per cui di quando in quando celebrano sacrifici di saugue umano.,, (Memorandum storico-politico dal 2 Febbraio 1835 al 9 Ottobre 1847 - 2 ediz. riveduta dal!' autore - Torino, Speirani e Tortone 1852 - 16. Cap. VIII., pagg. 124 - 125.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz