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- 5!) - tanto più che I' intrsanigenza del Sovrano era sostenuta dal Supremo Con– siglio delle Indie e dai teologi dell' Università di Salamanca. Ma in pra– tica, probabilmente per I' insistenza influente di P. Francesco da Monte– leone, si venne ad un modus vivendi, che lasciava libertà d' azione ai Missionari cattolici. Divergenze apparenth Arrecò un istante di perplessità a P. Francesco la voce che sarebbe soppressa, a causa del suo pessimo clima, la prefettura di S. Thomè. Egli, memore delle fatiche da lui spese e dai suoi confratelli in quel campo, un tempo arido e pieno di sterpi ed ora florido e promettente, giudica poco cristiano abbandonare a sè stessi i negri di tutta la costa, ed umilmente fa giungere la sua voce di protesta. In una lettera a P. Paolo da Varazze, procuratore di Corte (1) a Lisbona, egli ribadisce . l' argomento con tanta energia da far credere quasi ad una tensione di rapporti fra i due Cappuccini. Più che un risentimento fra i due, che vicendevolmente si stimavano, dobbiamo credere a .un modo diverso di concepire l' apostqlato missionario. P. Francesco seguendo le orme del suo maestro Francesco da Roma, era per il metodo espansionista o di colo– nizzazione, P. Paolo, appoggiato da P. Giuseppe Maria da Busetto, vi– ceprefetto di San Tomaso sosteneva la necessità di migliorare le stazioni missiona.rie della costa, senza avventurarsi troppo nell' interno. Un altro argomento trovava divergenti le idee dei due zelanti religiosi. L' accentrare a Lisbona tutta l'attività missionaria di Africa, punto di vista sostenuto dal padre Paolo, era giudicato poco pratico da P. Francesco, che riteneva più opportuno trasportare la direzione centrale delle Missione Africane là .dc)Ve il bisogno era maggiormente sentito. Egli in- (1) - li Procuratore per le Missioni Africane presso la Corte di Portogallo aveva il compito di facilitare i passaporti ai Missionari Italiani. L' iniziativa, probabimlente, è dovuta al P. Giacinto Brugiotti da Vitrallo nel 1656. Nel 1662 P. Pietro da Dolcedo proponeva ali' Ufficio di Procuratore il padre Bo– naventura da Taggia. Dal 1664 fino, almeno, al 1668 vi troviamo P. Grisostono da ·Genova. Nel 1685 un decreto di Propaganda Fide riconosceva · quest' Uf– ficio e lo affidava a P. Paolo da Varazze, fino allora Vice Prefetto del Congo (Arch. Congolaises, pagg. 36, 64, 146). P. Francesco Zaverio, a pag. 113 di " Cappuccini Genovesi ,, pone nel Marzo del 1692 la morte del P. Paolo, mentre dalle sue stesse corrispondenze egli risulta sempre pieno di attività fino al marzo del 1698. li Nunzio Apostolico di Lisbona partecipa alla congreg. di Propaganda la morte del cappuccino ligure in .data 25 Marzo 1698. Egli sarebbe caduto mor– talmente da una scala il 19 di quello stesso mese (Arch. Congolaises, pag. 200) I.I

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