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- 51 - Il Bull. Ordinis Minorum Capuccinorum (1) scrive che la Missione di S. Thomè riconosce come data di fondazione i primi di gennaio 1685. Ciò non può essere esatto a meno che non si intenda ,per fondazione ciò che invece non è che I' atto di donazione del!' area che occqrse per l'erezione dell'Ospizio, area situata dietro la chiesa di S. Antonio, donata ai Missionari dal Governatore e dal Capitolo di S. Tommaso. Ma il Cappuccino di Monteleone era già conosciuto nell' Isola prima di quella data, e l'atto stesso di donazione ne è la prova più sicura. In esso si dice: « P. Franciscus a Monte/eone in qua est in praesentiarum nota-– bili fructu animarun praedicatione verbi dei ». Del resto le stesse lettere di P. Francesco sono datate da S. Tom – maso fin dall'agosto del 1684. P. Michelangelo da Rivoli incaricato di consegnare al Padre Fran– cesco il decreto di nomina a prefetto della Missione, nel riferire sull'ese.– cuzione del suo mandato. descrive le ~ondizioni morali e religiose della Missione di S. Thomè. · E venendo a parlare del Prefetto, così scrive: • Della devozione e credito che hanno al nostro P. Prefetto, uomo santo e veramente apo– stolico, e come tale conosciuto per tutta la costa della Guinea, anche dai gentili idolatri, ed in questi principalmente si fa più conto di una pa– rola di questi, più che una comandata da chichessia altro anche con pena scomunica. Questo si dice comunemente, e la causa è che quanto asserisce si verifica e alcuni i quali fossero contrari, nelle cose che egli intraprende per gloria di sua Divina Maestà, tutti ricevettero il castigo di morte, o altro. Insomma, si vede che Dio I' assiste nella propagazio– ne di queste Missioni, e tiene la spada nuda nella mano per castigar chi si I' oppone. Del che ne avviene che oggidì è tanto stimato ed amato che se volesse partir di quì, dicono, glielo impedirebbero con la forza. » E dell'opera di lui così si esprime: • In meno di due anni che è qui, ha fondato e fabbricato un ospizio il quale è capace per sette o otto ·religiosi, cosa che i medesimi secolari benchè ricchi e nobili ne stupirono dicendo che nes– suno di essi avrebbe potuto far tanto in poco tempo. In questo ospizio si vive noa solo come in Convento ordina"rio, ma come in noviziato; i ser– vienti che sono negri, sette di numero, vivono osservando le cose che si os~ervano dai nostri novizi, sono composti, mortificati, e molto ben pra– tici dell' orazione mentale, alla quale indispensabilmente assistono. Alle tre discipline settimanali, nei giorni soliti, vi concorre molta gente, e assistono anche ali' orazione mentale. Insomma il Prefetto ha ridotto que- (I) - Voi. VII. , pag. 229.

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