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- 49 - disposizione ai sacrifici personali, ai disagi, alle privazioni, che costi– tuiscono, si può dire, l' alimento spirituale degli , operai della vii;,na del Signore. Ma non basta la formazione spirituale e morale: occorre la prepa - razione pratica, professionale. Elemento ·preponderante di quest'ultima e la cultura, perchè non solo si ha da fare con l'ignoranza dei negri, ma spesso si viene a contatto con eretici olandesi, inglesi, danesi e tedeschi,, i quali sanno di latino e facilmente propongono questioni scabrose « Accomodando la S. Scrittura e l'autorità di S. Agostino e loro talendo. » Padre Francesco, come si può facilmente dedurre dai suoi scritti (quantunque la forma trascurata, propria di chi si preoccupa unicamente della sostanza delle cose, possa ingannare i superficiali e gli inesperti ) conosce a perfezione le Scritture e i SS. Padri e si rivela in tutto un uomo di coltura. L'Isola di S. Tommaso, in particolar modo richiedeva una vasta coltura. Ivi, più che della lingua italiana, la conoscenza del francese, se– condo una testimonianza di P. Angelo da Rivoli, poteva giovare agli stranieri, specialmente per confessarli in punto di morte. Ma il P. Angelo stesso sperimentò di persona che neppure la lingua francese è sufficiente per adempire con cura tutti gli uffici del ministero. Egli stesso confessa che 1'1011 gli fu possibile far rientrare in grembo a Santa Madre Chiesa un eretico inglese ammalatosi gravemente poco dopo il suo sbarco nel– !' Isola. Ma ciò che fu impossibile per lui, la cui ignoranza della lingua inglese aveva reso vano il suo zelo, non fu difficile per P. Francesco, che ottenne l'abiura di quel!' eretico e lo vide morire come un buon fi – glio della Chiesa Romana. (1) L, Isola di S. Thomè. Perchè i Missionari destinati a quelle regioni, sappiano quali difficoltà possono e debbono incontrare, egli fa una descrizione interessante delle condizioni fisiche, politiche e commerciali del paese dove si trova ad evangelizzare. « Ci sono due inverni e due estati, per essere tutto l'anno il giorno e la notte uguali di 12 ore. Non si sente grande caldo perchè lddio ha provveduto al clima focoso venti e brezze che lo rendono fresco di con– tilmo; il maggior caldo che abbiamo è alla fine di Dicembre, per gennaio e febbraio. Fanno due raccolti all'anno dei frutti soliti, che sono meliga, legumi, frutti ecc.; non hanno grano nè vino, e si servono d'una farina che fanno da una radice d'arbore detto mandioca, e da un frutto chiamato banana; per ---- (1) - Scritture riferite ai Con 5 rè3si ecc., Voi. lii., fogl. 2Ì (4 Aprile 1693).
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