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- 45 - missionari sarebbero ancora insufficienti Bgli estremi bisogni di que~ti popoli. Molti Regni, tra i quali Oweri, catiolico, e Benin, gentile, còn tre . altre Jsole, sono senza sacerdote. La stessa isola di San Tommaso coltivata per l'addietro con curè speciali da apostoli indefessi, è oggi Iiuovamente immersa nella disonestà sfacciata, negli odi inveterati, fra le invidie e gli abusi, nella falsità, nei sacrilegi e nei tradimenti e tanti altri mali che troppo lungo sarebbe numerare. Non voglio poi far parola delle danze clamorose ed immorali, alle quali prendono parte uomini e donne con promiscuità ripugnantissima, e vi si abbandonano per notti intere, e anche per settimane, in occasione sopratutto di nascita di bam– bini, di sposalizi e ciò che è ancora più mostruoso, nella solennità dell' As– sunzione della SS. Vergine, solennità principale per loro• (1) In quell'ambiente così difficile egli sente tutto il peso dell'isolamento e della solitudine, e a ragione, in· più d'una lettera, insiste presso la Congregazione romana per avere dei compagni d'apostolato, almeno quelli da lui stesso scelti a sua consolazione e conforto e che adesso lavorano in altro campo: Gerolamo da Sorrento, Francesco da Bitti, Apollonio e Francesco da Sassari. L'aver lavorato da sqlo è ciò che valorizza l' opera svolta dallo in– stancabile Cappuccino, in un tempo relativamente breve ed in un luogo smisuratamente vasto. Una lettera del Capitolo di S. Thomè, che il 15 Agosto 1692, durante la vacanza dell a cattedr.a episcopale, fa insistente richiesta di Missionari Italiani ha queste brevi, ma sìgniricative parole: • Non possiamo privarci del Prefetto che amiamo come un padre, ed abbiàmo rescritto dal Re nostro Signore, da Lisbona, 28 Dicembre 16~9, di conservare in quest' Isola e nell'ospizio che abbiamo fabbricato per lui e per i suoi compagni. Lo stesso ordine è ripetuto dal Governatpre e Capitano Generale di quest'Isola •. Il 30 Luglio del!' anno seguente, lo stesso Capitolo, esponendo, a nome del Vescovo, i bisogni piu urgenti della Missione, richiede nuova– mente operai evangelici e ripete l'elogio delle virtù, dello zelo e dei successi riportati da P. Francesco nell'attività apostolica. (1) Ci piace ripor– tare integralmente nella versione italiana quell'interessante documento, ben sapendo di diminuirne l'importanza, qualora lo vo lessimo sunteggiare. • Noi, Decano, Dignità ed il resto del Capitolo di questa Città ed isola di S. Tommaso, vi assicuriamo che l'anno 1684, per domanda del nostro lii.mo Vescovo Don Bernardo Zuzarte, passò da Angola a questa Isola di S. Thomè P. Francesco da Monte Lear, e ci presentò lettere commendatizie del nostro Re, nelle quali s' ordin·a, e comanda al detto (1) - Scritture rifer'ite ai Congressi ecc. Voi III ., foglio 1 e 2.

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