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- 28 - Fu un miracolo se fra tanti stenti e privazioni non ricademmo malati. Lungo il viaggio amministrammo un mondo di battesimi ». (1) Giunti a S. Salvatore i Cappuccini furono accolti con giubilo dal Re e dal:, popolo. Il prefetto consegnò al Re una lettera privata del Papa, che conteneva auguri e felicitazioni e il Breve di presentazione dei Missibnari. lp breve tempo quella Città raccolse i frutti dello zelo missionario: aperture di scuole, costituzioni di sodal izi, erezione di opere di misericordia. Il loro compito fu valorizzato da quei contrasti che caratterizzano le opere di Dio: contrasti tanto più difficili, in quanto non provenivano sempre dalle tenebre della superstizione pagana, ma erano spesso di ori– gii1e europea. Gli olandesi erano avversari pericolosissimi; perchè oltre a disseminare gli errori delle loro eresia, diffondevano calunnie, create per svalutare l' opera disinteressata del missionario cattolico. L'intensificazione dell' ·attività apostolica era l' arma con la quale Cappuccini combattevano · I:' ere.sia e si difendevano dalla calunnia. Negoziatore di pace. .Ma l'ostilità dei protes~anti oland~si, che avevano il loro centro in S. Paolo di ' Loanda, dal carnpo delle ic:Ì"ee passò a vie di fatto. Quattro missionari Cappuccini, appe11a giunti dal!' Europa, furono arrestati; e poco dopo, costretti.:,a prendere ,. la yia di ritÒrno. Questo fatto oltre al man– care del rispetto dov;uto alfa libera manifestazione delle idee, costituiva grave violazione di uu paÙò'Y· accettato e firmato dal Governatore di Loanda sec6~'dò i l quale i 'mtssìunari cattolici potevano sbarcare libera– mente in quel porto per raggiungere il Congo. Giustamenté il Re ·si. risent) _·ctèll' affronto; e conoscendo la fine abi– lità diplomatica del Padre Bona ventura da Nuoro, d'accordo coi .Consi– glieri di Corte, affidò a lui l'incarico di presentare la protesta del Congo al Governatore di Loanda e di domandare l' i'mmediata scarcerazione dei missionari, cattolici. La missione diplomatica, questa volta, andò a vuoto, pérchè, quando Padre Bonaventur.a, dopo sedici giorni di viaggio, giunse a S. Paolo, i confratelli di lui ereno già stati costretti a riprendere il _mare. Ma al Cappuccino Sat:do 110n stava tanto a cuore quella missione diplomatica, quanto la sua missione divina: pur non mancando al suo dovere d'ambasciatore della · nazione Conghese, anzi ribattendo con rner– gia alle insolenze con cui il Governatore aveva risposto alle sue pretese, egli cercava di recare qualche servizio spirituale ai cattolici di quel luogo. Ma la città era, ormai, in massima parte protestante, e la presenza del sacerdote cattolico era vista con occhio tutt'altro che buono: i suoi passi erano spiati, le conversazioni sorvegliate, il contatto con le pochis- (1) - Op. cit. pag, sn

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