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ali' altra, significano che Dio e l' uomo debbono esserci con la partecipazione di tutto se stessi. La condizione per il risolversi di questo impegno dipende allora tutto da Dio e tutto dall'uomo: quindi noi dobbiamo intervenire come se tutto dipendesse da Dio, ma anche come se tutto dipendesse da noi. Non possiamo mai dubitare del– l'intervento di Dio, il Quale fa certamente la sua parte, ma senza escludere la no– stra. La realizzazione del patto presuppone dunque l'incontro e la collaborazione tra Dio e l'uomo: essi non si escludono a vicenda ma fondono in una comunione di amore, nella condivisione del medesimo progetto, con un'unica volontà ed un uni– co cuore. Abbiamo detto che Dio e l'uomo sono diventati, per così dire, soci in affari. Per fare degli affari evidentemente bisogna essere disposti ad impiegare dei capitali, cercando di scegliere il tempo più opportuno per l'operazione finanziaria. Riguardo al nostro contratto, noi sappiamo che esso avrà un esito sicuramente favorevole dal momento che è DIO stesso a proporlo e a farsene garante, per cui vale assolutamente la pena di rischiare. Ciò che naturalmente è richiesto è la cifra della nostra vita, l'investimento di quel talento che siamo noi: e nella misura nella quale noi siamo disposti a rischiare di più, noi raccoglieremo anche di più. «...chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza nè per forza, perchè Dio ama chi dona con gioia» (2 Cor 9,6-7). In verità il Signore ci propone di dare tutto: «Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze» (Dt 6,5). «Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Cfr. Mt 22,37-40; Lv 19,18). Siamo invitati a dare tutto il pos– sibile perchè, come ci assicura ancora la lettera ai Corinzi: «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2Cor 2,6). Qui, adesso, si gioca il valore di tutta la nostra vita: noi vogliamo mettere a frutto noi stessi e vogliamo che il rendimento di questo investimento sia il più abbondante possibile. Aconclusione di queste semplici riflessioni proposte, si può affermare come solo l'obbedienza dimostra vera fiducia, porta alla condivisione della vita con l'altro, nella realizzazione di quella comunione piena che avviene non con i corpi, nello stare bene insieme l'uno accanto all'altro come si dice che accade nell'amore, ma più profon– damente, nella fusione dei cuori e delle volontà. - 12 -

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