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Domenica «Aspettatevi gli uni gli altri.» Il brano della lettera ai Corinti che abbiamo considerato si conclude con questa raccomandazione. È invito a non dare per scontato nulla, a non pretendere l'altro o qualcosa dagli altri quasi che tutto ci sia dovuto, ma a vivere l'attesa dell'altro come di un dono da parte del Signore di quel– l'aiuto che ci sia adatto (Cfr. nota Bibbia CEI: Gen 2,18), così come fin dal principio fu stabilito (Cfr. Gen 2,20-22). Si tratta di riscoprire ogni volta quello stupore per l'intervento provvidente di DIO, come condizione fondamentale dell'amore a LUI e per tutti. Senza questa meraviglia, infatti, non c'è Eucaristia, amore egra– titudine, ma solo egoismo. Si tratta di imparare a guardare alla nostra vita dall'alto, confidando sempre nell'amore di Colui che mai abbandona chi in LUI si rifugia: «Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste don– ne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai» (Is 49,15). Domande: - DIO può disporre liberamente di te nelle sue mani per fare di te un dono? - Sai aspettare con umiltà, pazienza e misericordia gli altri? - Manifesti a DIO, prima di tutto, le tue necessità, lasciando che sia LUI a provvedere coloro attraverso i quali potrai ricevere il suo aiuto, senza che tu perda la pece del cuore e la pazienza nel pretenderlo da chi vor– resti tu? - 9 -

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