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Sabato «Fate questo in memoria di me.» Alle nozze di Cana la Madre di Gesù, vergine obbediente, prima fra i discepoli del suo Figlio, dice: «Fate quello che vi dirà» (Gv 2,5). Ad ogni Eucaristia, nel cenacolo della Chiesa, Ella rivolge a noi la stessa esorta– zione che si realizza nel fare nostro quello che ha fatto Gesù. Egli fà par– lare la sua vita! Solo dopo aver preso il pane, aver reso grazie, averlo spezzato e distribuito, finalmente «disse». Vivere con fedeltà la nostra vo– cazione cristiana è impegno di partecipazione al sacrificio di Cristo per obbedire a quel comando: «Fate questo in memoria di me» (Le 22,19; lCor 11,24-25). Gesù dice che: «DIO ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16), quindi aggiunge che: «il Figlio da sè non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Fi– glio lo fa» (Gv 5,19). Nel dono di sè si compie la volontà di DIO, l'adempimento del servizio sacro a beneficio di tutti gli uomini, secondo le disposizioni raccomandate dall'apostolo Paolo: «Ciascuno dia secon– do quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza nè perforza, perchè DIO ama chi dona con gioia» (2Cor 9,7). Domande: - Sei consapevole che il dono della tua vita è fonte di gioia per tutta la Chiesa come lo fu il vino buono che rallegrò le nozze di Cana? - Vivi con gioia il sacrificio della tua vita? - Se hai davvero donato tutto, perchè temi sempre di avere qualcosa da perdere? Vai con coraggio alla ricerca di quello che ti sei trattenuto e resta ancora da donare al Signore perchè il dono di te sia ogni giorno più completo? - 8 -

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