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atte.stato eloquente di altissima stima per la sua persona e per la sua attività letteraria. Sembrava che per parecchi anni ancora dovesse prose– guire i ,suoi lav@i e rendere preziosi servizi alla Chiesa. l\fa le vie del Signore non sono le nostre, e per il P. Michele era ve– nuto, dopo una lunga seminagione, il tempo della messe. Il pensiero della morte gli era abituale e il suo piccolo quaderno ne offre moltissime testimonianze: « La vita è un sogno, nirn– t'altro, scrive; di tutto rimane appena il r,icordo ... In ornnilnrs respice finèrn) cioè la morte e il giudizio ... Passa il tempo, si avvicina la morte, fa iil bene e temi Dio ... Al giudizio di Dio, le cose andranno come per gli esami: quanto migliore è stata la preparazione, tanto più sicura la riuscita... Abbi sempre presente al pensiero l'ultimo esame)). - In fine, vogliio notare questo grido del suo cuore : cc Nessuna sorgente che sgorga quaggiù, può appagare l'ardente sete dell'anima)). Iddio solo poteva appagare la ,sete di questa santa anima. Ricordandosi che, secondo la bella definizione di S. Giovanni, la morte non è altro che il passaggio da questo mondo al Padre celeste (Jo. 13, 1), egli le fece buon viso quando la vide a,vvi– cinarsi. R,icevette in piena coscienza e con pietà commovente gli ultimi Sacramenti, e, confortato dalla benedizione speciale del Vicario di Cristo, rese la sua bell'anima al ,S,ignore, il 4 agosto, poco dopo mezzogiorno. Ill.rni Monsignori) Reverendi Signori) La vita del P. Michele Hetzenauer fu sHenziosa e modesta, ma insieme ricca della vera scienza, ricca di quelle gra,ndi virtù che precisamente nella modestia e nel ritiro crescono v,igorose e lietamente fruttificano. In lui risiedeva veramente la sapienza divina, attinta ·in maggior parte alla S. Scrittura di cui lo studio gli fu tanto famigliare. Coll'autore del Libro ,ispirato poteva dire della Sapienza: -14-

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