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I,A DONNA NE:I,I,E ì>REDICHE: VOI,GARI E:CC. 7 \ da chi v'entra in casa, che vedi che la V ergine Maria sta~a inserrata . . in casa e voleva sempre vedere chi voleva entrarle in casa e quello che voleva. Fanciulla, voi non conoscete la gioventudine, qi,anto ella è forte cosa I Non ci è meglio che stare reinchiusa e non avere bazico d'uomini e arpco di donne : vedere chi so' buone, o altro.menti>> (25). A proposito di donne che bazzicano in casa delle giovani, v'è una forte invettiva che, indirizzata alle giovani vedove, mette con– to di.riferire : « O vedova, guardati dalle vecchie rincagnate. O cristia– na pessima che hai venduta la tua carne, e ora t'ingégn-i di véndare l'altrui, che ora si trova vechia, non può più. Sai come fa. costei? Fa come fa la gallina per carnasciale, quando tu l'hai tirato il collo, che tu la gitti in terra, e ella va svolazzando che non si sa ;enere di vo– lare, et è morta. Anco fa come fa l'anguilla che ha tagliato il capo, che anco guizza. Così fa ella; poi che ella è morta, s'ingegna di guizzare nel modo eh'ella può.· Sapiatevi guardare da queste maledette ruffiane. E vovi insegnare certi segni di queste tali ruffiane ; e qutllo che io ti dirò, non so' miei, ma so' segni che insegna santo Girolamo, e.diròtteli in quel modo ch'io meglio saprò. Sogliono èssare cotali fenime, le quali sempre portano cotali canestre per le case altrui, le quali dimostrano sempre d'avere cotali faccende, come se di lisci o di simili-cose ; le quali sempre s'ingegnano d' èssare nelle case dove s'Ùsi lisci ; e quando vi s'abattono, sogliono volere aitare a lisciare, e strigare e a ,Pelare..O ve– dova, doh I imparala a cognòsciare. A neo talvòlta suol portare con seco la r6ca, e va. per le case dove ella vuole far capitare male altrui ; e se ella vi truova altra gente, d_imostra d'avere a fare qualch'aitra facenda. E se ella si truova sola con chi ella vuol parlare, sai che e:la fa ? Pri– ma ella comincia a mirare la giovana in viso, e quando eUa l'ha così mirata un poco, et ella sospirando dice : - o figliuola, ceme ti perdi tu il tempo I - La pazarella eomo ode dire cosi, subito col suo pensie– ro salta in mille luoghi, e rispondele : - o che volete eh' w facci ? - O figliuola, elli mi piglia pietà di te I Tu se' giovana, tu se' bella, tu se' savia, tu protesti avere anco una brigata di figliuoli, ti-1 potresti pi– gliare marito : oh, quanto mi piglia pietà di te I A neo, ci è u,p,, giovano che ti vuole un grandissimo bene ; e però io te ne consigliarei ~ egli è ~avio e da bene - Sai che ti dico, o vedova ? Ella ha il pensiero di voler ingrassare della tua pelle; e sogliono avere questo mendo,, che general- (25) Idem. pag. 666.

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