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LA UN lóN DE LOS CAPUCHINOS ESPAl'WLES 65 Nunc vero cum audivissem te adventurus esses ( !) ad vbistandum nos!rum na– jorensem rnenobium, missi p, Seraphim de Los Arcos, ut te in nomine moo sa– lutnret, et exponeret tibi gravem necessitatun quam patimur, cum sit tam exi– guus numerus nostrae communitatis, ut digneris eam augl,re, mittens nobis re– ligiosos hispanicos, qui degunt in praedicto coenobio bajocensi. Jpsa P. Seraphim palam tibi fadet quidquid ex nostris rebus volueris. Jnterea sup!ices Domino Deo nostro rogamus, ut ab omnibus adversis te ser– ve! illesum, et custodia! tr in viis tuis, ut ad propria inrnlumis revertaris. Gratia Domini nostri Jesu Christi sil nobis. Tibi obsequentissimus Reverendissime Pater Fr. Paulus Benignus, Episc. Portoricensis In cocrnobio civitatis v. ele Loja, prov. Granatensis, die 18 aug. 1868. 6.-Minuta riel informe enviado u la S. Congregación de Obispos Y Regulares por el General de la Orden acerca de los Capuchinos Españo/es.-Roma, /.f '.liciem– brr f 868. Roma, Arthivo Gen. O. F. M. Cap.: G. 62. Ercellenza Reverenclissima: 11 sottoscritto Ministro Generale clei Capucrini ri– ccveva in buon punto da codr-'ila Sorra Congregazion;1 in data 2 p.p. settrmhrc, mentre si trovava assentc da Roma, una Jettera che il Commissario dei Cappuc:i– ni di Spagna dirigeva al Santo Padre, e che qui si annette di ritorno, din'lta ad i11lerpellarlo intorno afie sue atlribuzioni su di taluni convcnti die si erano re– centem0nte aperti o che erano in vía d'aprirsi d'intesa o di commissione dello ,,e rivente Ministro Generale. E quantunque la rivoluzione retenlemente scoppiata in que! Regno, scaccian– do sPnza misericordia i frati clai loro conventi, abbia tagliato in radice il nodo ad ogni questione di competl,nza, il sosstoscritto nondirncno in ossequio ai vene– rati comandi della prefata Sacra CongrPgazione e nr!lla ferma speranza cht' cic, sia per giovare al futuro benessrre di quei suoi frati, si reca a dovPre di premet– lc-re al suo voto una breve narrativa. ondl! invocare con piú efficacia g!'opportu– ni provvedimenli, affinche quando al Signore piareri:t di ridonare la pace afia po– vC'ra Spagna. possa avere la consolazione di vedere ristabilito in qualrhe modo il suo Ordine in que! Regno, o cli vederlo riorganizzato romt, che sia prima che se ne perda affat!o le traccie, Che se lo scrivente Ministro Genc·rale avesse prima conosciuto quello che nPflo scorco setiembre ha poluto vedPr co' propri occhi e toccnre con mano, si sarebbr, crcduto in debito cli r:·clamare assai prima d'ora qualche energico provveclimento, r¡uando il male. perche ancor fresco. era piú faci!e a ripararsi. 11 fallo sta ed r, che il Commissario di Spagna vuoi perche vecchio, vuoi p:.,r– che non si sentiva il coraggio di ritirarsi in convento, in 9 anni di Commissari~to non ha falto nulla, letlera!m?nte nufla pe! bene de' suoi frati. Non un'iniziativa, non un passo qualunqcm all'oggetto ri riaprire una qualche casa. neanche afio scopo di tenere, ove si fosse poluto, i frati riuniti in commune convivc;nza in abi– to da pretr'. Eragli lasciato all'epora della prima soppressione il solo convento del Pardo. che pum era una gloria per l'Ordine, pc'rche ronvento Reale e cli proprie– lú privala del Re altuale, iI quale malgrado la soppressione vi ci valle conservati i Cappuccini; e da queslo slesso per le sue improntitudini dopo qualche anno ne vennero scacciali. E mentre tulli gl'altri Ordini, clli piú d1i meno, andavano, se– cando chr ~;li veniva dato, riordinanclosi. i soli Cappuccini ogni cli pit1 I'andavano stremando. In questo slato di rosP che come si diceva, il sottoscrillo non conosceva se non rcnfusamente ed in qualrhe parte, perche ai molti ufficii diretti al Commissario non fu degnato mai di una rispost:1. sr:nza che ne potesse indovinare la ragione, si valse clell'oper2 di un fervente missiom!rio reduc'e ,falla Mesopot'amía per otte•

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