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72 II migliore pero e piu adatto di tutti i sunnominati all'importante uffizio di Commissario sareblw qm 0 sto P. Gim,¿ 1.pe da Llerena, che da molti anni si trova qui in Roma colhL qm:lifü'.a di Vice-Commissario e di Pmitulatore della caucJa del VPnerabil' St rvo di Dio P. Dit'go da Ca– dice; e che quin<li ha potuto conservan' b rnmmunita lo spirito reli– gioso. Uomo d'altron<le pío, zelante, a, 0 ~ai interesf,::1to riel bene dell'Or– dine, bastantemente istruito, dotato iln.E11nm di tutti i nunwri, e ben pratico dei bisogni dei frati della Sl:a Per rio lo s:Tivente giu– dica sía da preferirsi ,d ogni altm; ,rn;,;,,, per questo che ben si cono– sce ed e provato per cui si e sirnri di !lon , h2.gfütrc.' ne11a scielta. E' ben vero rlw con cio si V('rrehlJt'rn :1 se<'ílllere qui in Roma il Vice-Commissario ed il Postulatore dPlla C:.iw,'.1, come sopra; ma oltre che sarebbe assai piu facile trovare con (:hi surrogarlo convl:niPntemen– te nell'uno e nell'altro uffizio, che non trovan, un aoilP Commissario, sul quale si possa riposare tranquillo, lo scrivelltp Generale 11011 ve– drebbe aleuna disconvenienza che per ora e finché le cose di Spagna non presentino una qualche speranza di rniglior:nnento ci sPguitasse a ris– siedere in Roma, nf'.andosi intanto un suo rappres,,;1tante in Spagna per qualu;·(1ue occorrenza. Lo scrivente Generale confossa elw gli clisj1Ü1cr f'.s,,ai di ved(,rsi al– lontanare pel coso d.ovesé1" dcfinitiv,mwnb partin' qu°'SÜJ huon Padre, che edifica colb nw n,, rnplare CO!Hlotta. I1 Len:,, comm•c }HTO deve pre– valere a qualnuqu,, altro riguardo, e si sPnte diq1odo di forne per que– sto il sacrifizio, quandD cio sía in grado di V.Em., di cui bacia rispetto– samente la S. Porpora ndl'atto di ripdersi con 11rofondo rispetto. 16. Commissa1·iu, qc;!cralis Frcrncú:c 11s a ·villr1f1·a11r·a 7n·o1;onít Steplw– nwn a/1 Adoaiu uti f11tunnn Commi:;,:arium upo;;tolicum. - Rornrw, 18 aug. 1880. Textrn,, autographus. (Arch.Vat., Con,qr.Vcscoi'i e Rcuol, A,S.: Cuppuccini-Spn[Jna). Ecrellenz~:.. Ilr-vz,1.~,~ndi:~r~in1ft: IüYitato d::1 cotf•:J~i Sarra (~ongrPga– zione dei Vesrnvi l' RPgol?ri a volerh' propD1Te un °:ogg,,tto cappuccino tale da potere ('()¡,rire '. en d 0 ,c01·0 il I:fJc·b c,Pl !'• Giu;-epp;; da Llerena nell'officio di Commis,-m·io G:"H'rak pei Cappu2:'.ini delh Spag1,a, io in coBcienza non ~~prei pr()}:orlP di n1~ 1 glio 1~ht1 il J). St(:fano da Adoain, gia nominato d:dlo ,:tf w p. Gim,z'IJIH\ da Lh,1·¡;11a Vicc-commissario pel tempo che Pgli, il p. Gius?p})P, ,,tava (!Ui in Roma. Il p .. Stdano da Ac'.o:ci:1 giova,1e sace1·d,)te fuggl le guerre di Spa– gna, e s:-' ne andO n1~ r~.s'i·:;:~ario nell'.A.rneriea c.c11trale, e prerisarnente a Guatimala, e si ststte ¿¿;J esfl·citar2 co21 gra:1 zelo il suo apnstolato in fin che espulso, coi suoi rdigiosi fratelli dalla rivoluzione, emigro a Vene– zuela. Di la sapendo che i Cavpuc-cini l)OÜ'VJ.11 trovar porta forma [ !] in Ispagna e che vi era speranza di rimcttervi i conventi, rimpatrio sotto l'influsso di quesb dolce sperflnza. Ivi giunto, mise tantosto mano all'opera, e Dio !o benedisse di larga beneclizione, a tale che fatto Pro– vinciale e poi Vice-Commissario dal ripetuto padre da Llerena, si fe' amare da quei Cappucé:ilü, ver modo che qua¡,i tutti lo seguirono nel domandare la grazia, tanto desiderata, alla Santa Sede, quella cioe di dipendere direttamente da Roma, e la soppressione del Commissariato

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