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- 11 ~- Lussemburgo: sacerdoti diocesani, Lione: Madrid: Malta: Manila: » Melbourne: Messico: Milwaukee: Montreal Cànadà New-Jork: Ottawa: Parigi: Pana1nà: Salamanca: Vienna: 486; 1.697; 1.055; 448; 193; 345; 321; 620; 1.105; 1.243; 298; 1.677; 40; 485; 886; sacerdoti religiosi, 109. 7 50. 1.081. 452. 494. 286. 608. ,166. 957. 1.272. 473. 411. 80. .300. 673. E RomaP L'abbiamo tenuta separata e per ultim~1, precisamente perché... dovrebbe essere messa in primo posto. Roma, « Urbs Orbis », ha una situazione singolare come « caput orbis catholici », come la Diocesi del Papa. A Roina tutti i fedeli e tutti i sacerdoti del mondo cattolico si trovano e si sentono in casa propria, e nessuno ha diritto di dire ad un cattolico: andatevene... Anche i Religiosi, natmalmente, i quali vi hanno la casa generalizia, o per lo meno la casa di procura, e molti Istituti anche un collegio o Seminario internazionale di studi superiori. Ma a Roma, purtroppo, le vocazioni sacerdotali e religiose non abbondano; onde si rende indispensabile la collaborazione dei Re– ligiosi nell'esercizio del sacro ministero. A Roma abbiamo un complesso di 190 Parrocchie, delle quali più della metà sono affidate a Religiosi. Sono circa mille le chiese, gli oratori pubblici, le cappelle, ir: maggior parte officiate dai Religiosi. Le comunità maschili di Religiosi che si prestano pel sacro ministero assommano a 380. Le comunità femminili che si prestano per l'assistenza religiosa e caritativa sono oltre 730. La popolazione civile di Roma è di oltre due milioni; in essa vi sono 120 scuole cattoliche che raccolgono più di 30 mila alunni, tra maschi :e femmine, 130 grandi scuole secondarie statali con circa 100 mila stu- denti, che tengono ocçupati oltre 350 insegnanti di Religione. Occorre un personale non indifferente di qualità e di numero per servire ade– guatamente tante anime! A Roma, più che in altra Diocesi, è vera– mente il caso di dire: « messis multa et operarii pauci ». Ma fortuna– tamente vi concorrono i Religiosi di altre Diocesi del mondo, e si pre– stano senza riserva nell'immane lavoro spirituale, morale, scientifico e culturale. (Cfr. A.N.S.A., 24 Dic. 1950, Confer. Stampa del Vicegerente di Roma). Le cifre sono eloquenti, eppure non rappresentano che una piccola parte delle Diocesi: e le MissioniP Sono tutte affidate ad Istituti reli– giosi, sebbene non tutti, anzi in numero minore, siano qualificati Isti– tuti Missionari. Basta l'accenno, per ora, unicamente per indicare quan– to sia esteso il campo di lavoro o di. collabornzione commesso dalla °Chiesa ai Religiosi; esenti per la maggior parte, e anche non esenti. Ora, domandiamoci• francamente: se gli Istituti religiosi non aves-

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