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- 20 - L'atto di venerazione alla Madonna di Loreto, che compiamo oggi, Ci riporta col pensiero a 62 anni or sono, quando venimmo qui per la prima volta, di ri– torno da Roma, dopo aver acquistato le indulgenze del Giubileo indetto da Papa Leone. Era il 20 settembre del 1900. Alle ore due del pomeriggio, rice– vuta la santa Comunione, potemmo ef– fondere la Nostra anima in prolungata e commossa preghiera. Per un giovanetto seminarista cosa c'e di piu soave che intrattenersi con la cara Madre celeste? Ma, ahime! le dolo– rose circostanze di quei tempi, che ave– vano diffuso nell'aria una sottile vena canzonatoria verso tutto cio che rap– presentava i valori dello spirito, della religione, della Santa Chiesa, convertl in amarezza quel pellegrinaggio, non appena ci accadde di ascoltare il chiac– chiericcio della piazza. Rammentiamo ancora le Nostre parole di quel giorno sul punto di riprendere il viaggio di ritorno: « Madonna di Loreto, io vi amo tanto, e prometto di mantenermi fedele a voi e buon figliolo seminarista.Maqui non mi vedrete piu ». Vi tornammo invece altre volte, in seguito, a lunga distanza di anni. Ed oggi eccoCi qui, con la Famiglia dei No– stri piu intimi collaboratori; eccoCi ac– colti a gran festa da splendida corona di anime elette: dal Presidente della Repubblica Italiana, dalla nobile Mis– sione del Governo Italiano e da rappre– sentanze di ogni ceto e provenienza, da farCi ritenere che anche qui, in questa eccezionale circostanza, la nota carat– teristica che solleva ammirazione, e quena della cattolicita e della univer– salita. * * * L'odierno incontro, sotto lo sguardo benedicente di Maria, Ci suggerisce tre pensieri, cui la basílica stessa, glorifica- zione del segreto di Nazareth, allude e ne celebra i fasti. Il mistero della In– carnazione del Verbo e della sua vita nascosta, e tutto un cantico in lode della famiglia, in lode del lavoro umano. l. L'Incarnazione del Verbo e motivo di preghiera nell'ora dell'Angelus Do– mini, recitato dalle anime pie, sparse nel mondo. Questa contemplazione, che Ci e tanto familiare, di qua particolar– mente vuol prendere slancio per invi– tare gli uomini a riflettere su quel con– giungimento del cielo con la terra, che e lo scopo della Incarnazione e della Redenzione; e dunque, in concreto e lo scopo anche del Concilio Ecumenico, che vuol estenderne sempre piu il rag– gio benefico, in tutte le forme della vita sociale. Il grande fatto storico della Incar– nazione, che apre i1 Testamento nuovo e da inizio alla storia cristiana, merita bene di venire salutato dalle campane di tutto il mondo tre volte al giorno; ed e ben naturale che chiese e cappelle, fino a questa insigne Basílica, siano consacrate alla memoria del primo mi– stero Gaudioso, divenuto fonte di me– ditazione e di buoni propositi. Di fatto siamo tutti pellegrini sulla terra, con una effusione di preghiera sulle labbra, che, pur nelle sue molte– plici espressioni, e comune a tutti: an– diamo verso la patria! Lassu e la meta dell'incedere quotidiano, l'anelito dei nostri sospiri: i cieli si aprono sulla no– stra testa, e il messaggero celeste rin– nova il ricordo del prodigio per cui Dio si e fatto uomo, e l'uomo e divenuto fratello del Figlio di Dio. II mistero dell'Incarnazione consacra i trent'anni di vita, trascorsi da Gesu nel silenzio di Nazareth con Maria e con Giuseppe. E come dall'Incarnazione prende nuo– vamente inizio il cammino dell'uomo

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