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p.o Cap.o p.o Gen.le (6) CATALOGO ImI XV O XVI PRIMI GENERALI ì\iIN. CAP. NOMI DE TU'.r'rI LI GENERALI CA.PUCCINI E'r À CHE 'l'EMPO FURNO ELLE'r'I'I (1) 73 1. - C,>miucio la Reli gioue dei frati Capucini l'anno 1525, quando fu preso l'h abito con il capncio cla frate Matheo da Basi. Et fu dopo preso questo ha– bito da molti frati co n il breve del Papa Clemnnte 7° (2), talche nel 1526 si cougregoruo molti frnti i n una Capaua pe r far un Ge nerale, come vol la Re– gola (3), al qnale havessern ad obedire et forno solamente 12 vocali in me– mo ria delli 1:2 Compagni del P. S. Francesco, clove fu elletto in Geuernle et lor supe ri ore il P. frate Matheo da Basi. Ma poco stete nel offitio, perché non puot,wa attendere acl aurlare pierl1caudo, ..:ome era il suo desiderio, per le grandi persecutioui che haveva uo in quel tempo li poveri frati Capucini clalli zoccolanti, "he fecero ogni ,;forzo per estirparli. Talché, per non puoter resi– stere i, tanta ruvina, nel rnedemo an uo renonciù l'ofitio con li segilli nelle maui de frate Ludovico da Fosumurone, qual era stato in quel Capitolo il primo definitore (-!), et come quello i, cui era statto fatto il breve della Reli– gione dal Papa (5). Il che, subito hauto li sigilli, convocò li frati per voler far il Cll;p itolo (6 J, ,d q nal tutti dissero che I ui dovesse governare s ino che fos se quantitit de frati d1e si puotesse dar forma alla Reli gione. Et così prese l'a- (l J Dibl. Na~. d i Napoli , coc/. IX. F. 57, f. 310r-3lt.l,. (2) Se l'autorn accen na qn i a ll a bolla Religionis :;elu s del 3 luglio 1528 (cf. B u llai·iwn Onl. ilfin. Cap., t. I, p. 1 sq ., Romae, 1740), è evidente l'errore dell a data <lei capitolo. Nel primo breve della S. Penitenziaria (18 maggio 1526) non si fa neppur mouzione della faco ltà di ricevere alt ri alla Congregazione. ()f. EnuARDUS ALE:SCONIENSIS, 0.hl.CAP., De JJi·imorcliis Oi·d. Fr. lYiin. Capuccino– rum, p. 27 sq., Romae, 1921. Piuttosto si vede una prova della dipendeuza del Catalo[!O dalla terza Rela~ione d<il P. Mario cla Mercato Saraceno, il quale, parlando clel breve ponti{foio del 18 maggio 152B, dice espressamente che il Papa coucedeva a Fra Lodov ico il permesso di dare l' abito a chi un que lo do– mandasse. Cf. l\LrnH:s AMERCATO RARACENO, O.M.CAP., Relationes cle origine Oi·cl. 1lf·in. Capuccinon,m, in ln cem editae a P . MELCHIOHE A PorH,ADURA, (Monmnenta Hi st. Ord . Min. Capncciuornm, voi. I), p. 202, Assisi, 1987. Anche gli a ltri par– ticobri dell a celebrazioue del capitolo di Albacina si riscontrano tutti nelle Rela:;ioni di P. Mario. Cf. op. cit., p. 241 sq. (3) Cf. Regula l 1 ì·. Jfin., c. VIII. (4 1 Come acl ognuno il noto, g li altri furono Matteo cla Bascio, Angelo da S. Angelo in Vado e Paolo cla Chioggia. Cf. MARIUS A MERCATO SARACENO, op. cit., p. 242; Z. BuvE1rn;s, Annales ilfinoi-um Capuccinonrni, t. I, an. 1529, n. XI, p. 116, Lugduni, HiB2. (5) La bolla Ueli[!io,tis :;elus fu indirizzata solamente ai fratelli Lodovico e Raffaele da Fossombrone, mentre il breve della S. Penitenzieria Ex pai-te vesti-a faceva pure menzione di Matteo da BaRcio. (6) Dell a celebrazioue di questo seco ndo capitolo non parlano generalmente gli sto rici. 'ruttavia nei cod ici della seconda Nai-ra:;ione di P. Mario si tratta di un seco nd o c: 1.pi tolo avuto ,L Colmonzoue su bito dopo la rinnncia di Fra Matteo. Cf. MARH::; A M1,RCATO SARACENO, op. cit., p. 44. Così pure P. Bernar– dino dR Colpetrazzo 11el manoscritto d'Assisi (p. SBS) fa. menzione di qu esto cRpitolo. Ma nella turza Rela:non e P. M,trio (op. cit., p. 243, 278) nega che fosse fatta nuova congregazione capitolare.
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