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LA DOCUMENTAZIONE PONTIFICIA 165 ciò non si rese conto della trappola - per così dire - tesa da fra Ludovico. Sul testo del «libellus supplex» fu preparata la minuta del breve Exponi vobis (BA 220, n. 240a), poi rilasoiato «sub p 1 lumbo» come bolla Religionis zelus ,il 3 luglio 1528 (QA 220, n. 240), e indirizzata ai soli Ludovico e Raffaele da Fossom– brone. Uno studio approfondito di questa bolla sarà oggetto di un'altra cornunicaZJione (P. Stanislao Santachiara: d. più avan– ti, p. 263 ss.); perciò accenneremo soltanto ad alcune questioni di carattere storico. In primo luogo, l'implicito riferimento al ritor– no all'idea:le priimitivo di san Francesco, oggetto della riforma cappuccina così come era avvenuto anche neli1e ailtre riforme precedenti, non esclusa l'Osservanza. H comma programmatico della bolla è sostanzi<almente identico a quello già contenuto nel breve della S. Penitenzieria: «Eremiticam vitam ducere, et, quantum humana patitur fragilitas, ReguLam beati Francisci ob– servare». È il dispositivo meno concreto - o se si vuQlle, meno presuntuoso - tra queHi ricorrenti nelle bolle di approvazione de1le precedenti riforme foancescane. Nella bolla Bonorum ope– rum, concessa da Clemente VI il 13 dicembre 1350 a fra Gentile da Spoleto e compagni, si leggeva: «in perpetuum indll!lgemus ut vos et ipsi poss 1 itis libere ac Hcite huiusmodi RegUJlam simpli– citer et in primaeva puritate huiusmodi inconcusse servare». Fra Pietro di ViHacreces, nei rotoli presentati a Martino V il 28 aprile 1418 chiedeva e otteneva: «ordinare quod fratres ibi vi– ventes [nei romitori] ordinationi antique beati Francisci de Sancta Maria de Portiuncula satagant conformari». NeLla bolla Sacrae religionis di Innocenzo VIII del 10 marzo 1487 a fra Giovanni de La Puebla per La fondazione della custodia degli Angeli in Anda:lusia, il vescovo di Cordova veniva sollecitato a permettere la costruzione dii due romitori nei quali i frati «riux– ta praedictae Regulae puritatern, ac sub primaeva institutione praedicta simpliciter vivant». F1inalmente, con la bolla Sacrosanc– tae militantis Ecclesiae di Alessandro VI del 25 settembre 1496 fra Giovanni di Guadafope, fondatore della custodia scalza del Santo Vangelo, veniva autorizzato a costruire un povero romito– rio nel quale ,i fmti «sub simpHci observantia secundum Regu– lam et modum vivendi huiusmodi, ac sub forma habitus praedic– ti [ii.e. col cappuccio piramidale portato da San Francesco] vive– re debeant».

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