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[2ì7] 9 fatto, mm1mo se si vuole, sta a confermare l'assoluta estraneità dei romitori spagnoli nei riguardi del movimento eterodosso degli Spirituali e dei Fraticelli, nonostante la sostanziale coincidenza con l'ideale degli Spirituali per quanto riguarda l'osservanza let– terale della Regola. Ma anche se è storicamente accertato che il movimento ere– mitico spagnolo non fu una eco ritardata del movimento degli Spirituali (anzi, esso rigettò decisamente il loro radicalismo se– parazionista), come si spiega questo ritorno all'ideale primitivo proprio nelle province dove non v'è traccia di precedenti riforme? Gli storici concordano nell'affermare la non dipendenza del mo– vimento spagnolo da qualsivoglia altro movimento d'importazione, cioè da quello italiano di Paoluccio Trinci (1368) o dall'altro fran– cese della provincia di Turenna (1390), per limitarci ai movimenti cronologicamente e spiritualmente ad esso più vicini (17). Vi furono, è vero, contatti o visite in Italia da parte di fra Pietro di Santoyo verso il 1405 (anche se questo non sembra criticamente accertato) (18) e di fra Pietro di Villacreces e fra Lope di Salazar nel 1418, subito dopo il concilio di Costanza. Ma allora il movimento eremitico spagnolo era già ben definito, tanto è vero che prima di partire per l'Italia, Pietro di Villacreces aveva ottenuto da Martino V, tra gli altri privilegi, anche questo, preciso e prezioso: « Quod predicta heremitoria sint immediate sub potestate generalis vel provincialis ministri, qui teneatur ... ordinare quod fratres ibi viventes ordinationi antique beati Fran– cisci de Sancta Maria de Porciuncula satagant conformari » ( 19). Eppure un certo clima propizio ci dovette essere, un « hu– mus » spirituale, nonostante la decadenza o rilassatezza dell'Or– dine, che peraltro non sembra fosse così estrema e allarmante, almeno per quanto riguarda la Spagna. Nel 1372 Gregorio XI aveva affidata la visita apostolica della provincia minoritica di Aragona al maestro in teologia fra Francesco di Fabrica (20), (17) Per la riforma del Trinci, si veda Lodovico BRENGIO, O.F.M., L'Osservanza francescana in Italia nel secolo XIV, Roma 1963, 62-132; per la francese, che, signi– ficativamente (come la spagnola), non nacque nella zona provenzale già teatro degli Spirituali, ma nella Francia settentrionale, d. GRATIEN DE PARIS, O.F.M. Cap., Les débuts de la réforme des Cordeliers e11 france et Guillaume ]osseaume (1390-1436), in Etudes Frane. 31 (1914) 415-439. (18) Introducci6n, 338-340. (19) Ibid. 656; cf. 329-331. (20) Cf. Bullarimn franciscam1m VI, Romae 1902, 470 n. 1175; P. SANAHUJA, op. cit., 254.
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