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[275] 7 lominus subditi sub consueta obedientia existatis » (2). Sembra che il primo luogo sia stato il romitorio di San Lorenzo di Tra– :muto presso Santiago (3). Passata la provincia all'obbedienza avignonese (non però il Marifio), nel 1407 Benedetto XIII (Pie– tro di Luna) sanava in radice le fondazioni (allora in numero di sette) e ne confermava i privilegi (4). Nel 1432 questi romitori erano già saliti ad undici, forse a tredici (5), diversi da un altro gruppo di conventi riformati dall'osservante fra Luigi di Saja (6). Il gruppo dei romitori del Marifio passarono alla vicaria provin– ciale osservante soltanto nel 1462, benché essa si fosse costituita fin dal 1447; ma, siccome non furono rispettati i loro usi e costu– manze come era stato convenuto, essi tornarono a separarsi. L'in– corporazione definitiva all'Osservanza si fece attendere fino al 1484, cioè 92 anni dopo la fondazione del primo romitorio (7). La fondazione dei romitori in Castiglia fu iniziata da fra Pietro di Villacreces, già maestro di teologia a Salamanca, che, l'll novembre del 1395, otteneva una bolla di Benedetto XIII per ritirarsi in un luogo solitario, « ut cum maiori quiete et tran– quillitate animi tui possis Altissimo famulati », erigere un con– vento per sette frati e ammettere candidati, con un guardiano eletto dagli stessi frati e confermato dal ministro generale o pro– vinciale, ai quali era riservata la visita, la riforma e la correzione della fraternità (8). Questo primo romitorio fu quasi sicuramente La Salceda, abbandonato poco dopo per motivi sconosciuti (9). Seguirono le fondazioni de La Aguilera (o Domus Dei, 1403-04), di Compasto (1414, lasciato in seguito) e di El Abrojo (2) Bolla V estrae devotionis del 10 aprile 1392, in Bullarium franciscan11m VII, Romae 1904, 29 n. 93. Cf. Introducci6n, 72s. (3) Introd11cci611, 71s. (4) Ibid. 73-75. (5) Ibid. 77. (6) Ibid. 78-85. (7) Ibid. 86s. (8) Cf. F. DE LEJARZA - A. URIBE, Cuémdo y donde comenz6 Villacreces su re/orma?, in Arch. Iber-Amer. 20 ( 1960) 79-94. La bolla è stata rintracicata dopo la pubblicazione della lntroduccì6n; così, l'imbrogliatissima questione circa la priorità del Villacreces come riformatore nella Spagna. noncbé circa l'anno e il primo luogo della riforma, sembra risolta. Di essa si tratta molto prolissamente nei capitoli V e VI della citata Introducci6n, 175-298. (9) Introducci6n, 315-317. Il convento de La Salceda fu oggetto di un'altra riforma, non villacreciana, nel 1412. Cf. F. de LEJARZA - A. URIBE, art. cit., e J. MESEGUER FER:-.ANDEZ, O.F.M., Origines del convento franciscano de La Salceda, in Hispania 19 (1959) 483-502.
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