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17 di meditazione prima di ogni ora canonica, più altre due ore: mezz'ora dopo prima, e mezz'ora dopo nona; un'ora dopo com– pleta, con un quarto d'ora di modulazione dei passi della Passio del pseudo-Anselmo per infervorare i cuori rimasti aridi, più altri esercizi in comune, tra i quali una processione notturna « per i benefattori e i malfattori, per i prelati dell'Ordine e per i frati assenti ». In tal ufficio divino e orazione i Villacreciani occupavano da 12 a 1.3 ore giornaliere (49). I non sacerdoti si comunicavano ogni 15 giorni, e tutti si confessavano ogni sabato (50). Dopo la messa ( « bene ascoltata, attentamente contemplata e devotamente pianta») (51), un'ora e mezza o due di lavoro nel– l'orto - fonte quasi esclusiva del sostentamento -, oppure a tagliare legna da trasportare a spalla o con l'aiuto asimo (52). A mensa, astinenza perpetua dalle carni e dal vino. Per il pranzo: pane, un piatto di ortaggi o di legumi cotti; talvolta frutta e uva, con le varianti di due sardine a testa oppure latte, formag– gio e uova (due o tre a testa, oppure uno solo). Per condimento, un po' di olio o strutto; escluse le salse, l'aglio e il pepe, cose per cui « non v'è posto nella vita perfetta ». Bevande: acqua fresca di sorgente in estate, e calda e cotta con finocchio d'inverno. cena, niente di cotto, bensì verdure, frutta o formaggio. Digiuno tutti i giorni, dalla solennità di Tutti i Santi fino alla Risurrezione, con una pietanza di baccalà a pranzo: se piccolo diviso tra sei, se medio tra dieci, se grande tra dodici; nelle domeniche, un'oncia di pane per la cena. Digiuno inoltre ogni venerdì dell'anno a solo pane ed acqua, e ogni mercoledì a pane e « conducho » ( 5 3). Lettura spirituale in comune: nel venerdì si alternavano le letture del Vangelo, della Regola bollata e non bollata, del Testa– mento, delle ordinazioni o costumanze della custodia, della Cora– nica e dei Flores. Negli altri giorni: la Bibbia in un ciclo di tre anni, e, in un ciclo di uno o due anni, la Regula novitiomm di san Bonaventura, e alcune opere di Cassiano, di Giovanni Clirnaco, (49) Per le ordinazioni e le costumanze riguardanti gli uffici contemplativi, che il lviemoriale esplicita con « devotamente orare, santamente meditare, altamente contemplare», Introducci6n, 710, 724-729, 743, 745, 755-758, 837-840. Sull'uso d2gli organi, rinfacciato dagli Osservanti ai Villacredani, cf. ibid. 696, 757, 878-880. (50) Introducci6n, 712, 742. (51) Cf. l'istruzione di fra Lope sul modo di ascoltare devotamente la Santa Messa, in Introducci6n, 936-945. (52) Sul lavoro corporale si veda Introducci6n 729s, 743, 830, 906. (53) Per il tema, tanto poco allettante, della cucina nei conventi villacreciani, cf. Introducci6n, 704-707, 720, 735s, 739-741, 812-835.

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