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14 [282] condo la santa volontà di san Francesco » (3 4), vale a dire l'os– servanza « ad litteram » della Regola, anteponendo l'osservanza dei suoi precetti allo studio della stessa Regola, cioè delle dichia– razioni pontificie, delle glosse e delle esposizioni, la cui conoscenza era riservata, come abbiamo detto, ai superiori e ai consiglieri. Poi, la pratica della povertà « secondo il sano intendimento della Regola o del Vangelo o secondo le dottrine di san Francesco» (35); povertà intesa non soltanto nel senso materiale, ma anche in quello spirituale, nel quale erano incluse tutte le altre virtù religiose (36). Come tipo concreto di vita, fra Pietro di Villacreces adottò l'eremitismo della Porziuncola: cioè, la« devota » clausura, il per– petuo silenzio e il lavoro manuale, contenuti e specificati nella Regula pro eremitoriis e, più ancora, nelle raccomandazioni tra– mandate dallo Speculum perfectionis e da altre fonti primitive (37). L'osservanza di queste ordinazioni fu resa precettiva da bolle - oggi perdute o sconosciute - di Martino V e Nicolò V, su richiesta di fra Pietro di Villacreces e di fra Lope di Salazar (38); quest'ultimo aveva fatto inserire nella sua patente di vicario, emessa dal provinciale conventuale di Castiglia nel 1444, la clau– sula: « Che osservino tutte le costituzioni che il nostro padre san Francesco, vicino alla sua morte, fece per Santa Maria degli Angeli e altri romitori, come dall'inizio di questa riforma erano già state osservate» (39). Sulla base della Regola (o Regole) e del Testamento di san Francesco, nonché delle predette ordinazioni per la Porziuncola fu elaborato il corpo legislativo della riforma villacreciana, e cioè: 1) il Memoriale religionis, raccolta di norme (14 capitoli) del Vil– lacreces per i conventi de La Aguilera e di El Abrojo, qenché la (34) Introducci6n, 898; d. anche 853-861. (35) Ibid. 714. (36) Ibid. 714-718, 748-750. Nel suo Testamento, fra Lope distingue sei gradi di nf'rt=1nn<> nell'osservanza della povertà evangelica: Introducci6n, 901-919; cf. 626-643. (37) Per la clausura, il silenzio perpetuo e il lavoro manuale fra Lope si rifà alle ,. costituzioni », alle « ordinazioni » oppure alla « dottrina » di san Francesco a proposito del romitorio della Porziuncola (Introducci6n, 688, 692, 720, 725, 736, 750, 752, 755, 794s, 907, 919). Dal contesto, però, sembra riferirsi, più che alla Ref!,ula pro alle ordinazioni o raccomandazioni che si trovano nei capitoli 55 e 82 dello perfectionis e nei numeri 56 e 107 della Compilatio Assisiensis. Fra Lope accenna pure (Introducci6n, 729) alla <<ordinazione» di san Francesco sul lavoro, che fra Pietro di Villacreces avrebbe trovato m occasione della sua visita alla Porziuncola nel 1418. Notizia davvero interessante, ma incontrollabile. (38) Cf. Introducci6n, 750, 755, 794, 920. (39) Ibid. 412-414.
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