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12 [280] Lope di Salazar (25), risulta chiaramente che i Villacreciani cono– scevano, oltre la Regola non bollata, il Testamento e altri opuscoli di san Francesco, le prime biografie o florilegi francescani, conte– nuti nella compilazione o compilazioni latine in uso nei conventi di Castiglia. Sembra infatti che fossero due: « la Coranica primera e mas antigua » detta anche « del Alvernia » - secondo fra Lope - e un'altra chiamata Flores o Floresta (26). La Coranica conteneva certamente lo Speculmn perfectionis e gli Actus beati Francisci et sociorum (27), più due brevi esposizioni o summulae sopra la Regola, non meglio identificate. I Flores vengono così definiti dallo stesso fra Lope: « pochi e certi capitoli nei quali si esprimono i desideri e la volontà di san Francesco e le preroga– tive delle sue virtù » (28). Non si trattava certamente dei Fioretti, né probabilmente della Legenda trittm sociorum o dell'Anonimo Perugino, ma piuttosto d'un florilegio o di spigolature di testi di varia estrazione. (25) L'edizione critica in Introducci6n, 661-945. Al gruppo degli scritti normativo– spirituali vanno aggiunti altri due opuscoli, l'uno di fra Pietro di Villacreces e l'altro di fra Lope, rintracciati recentemente: A. DRIBE, Nuevos escritos inéditos villacrecianos, in Arch. Iber.-Amcr. 34 (1974) 303-30-1; il loro contenuto non è specificatamente francescano. (26) CL I11trod11cci611, 714s, 744, 779, 822, 827s. (27) Fra Lope, nel iHemorial de la vida y ritos (lntroducci611, 714s), accenna alle « dottrine » di san Francesco sulla povertà « poste in 22 fogli » della Cor611ica; forse sono i capitoli 2-26 dello pernlum pcrfectio11ìs ( ed. Sabatier). Nei riferimenti di fra Lope a san Francesco gli autori della Introd11cci6n hanno identificato ben 41 capitoli dello Speculttm. Fra Lope copia letteralmente il capitolo quarto della Coranica (Introd11cci6n, 824), il quale corrisponde, con qualche lievissima variante, al capitolo 42 dello S pern/11111 per/ectionis. Copia pure il capitolo terzo deìla Coranica (fotrod11c– ci611, 822s), che gli autori di questo studio identificano come il capitolo 61 dello Spect1!ttm; ma il testo è sorprendentemente identico a quello del n. 80 della Compi– latio Assisiensis ( ed. M. Bigaroni, Porziuncola 1975, 220-224 ), eccetto nell'inciso « Petro Cathani, qui fuerar canonicus ejusdem Ecclesiac: », mancante nella Compilatio ilssisie11sis ma presente nel capitolo 61 dello Speculum. Non è dunque sicuro che tutti i luoghi identificati come propri dello Speculum perfectionis appartengano real– mente ad esso: potrebbero derivare da altre fonti o compilazioni, con le quali i capitoli dello Spcct1lt1111 hanno corispondenza o concordanza. Cf. queste concordanze in S. CLASEN, Legenda antiqua S. Francisci, tavole, 56*-59*; Th. DESBONNETS - D. VoR– REUX, O.F.M., Saint François d'Assise. Documents, écrits et premières biographies, Paris 1968 1590-1593. Dei Fioretti, gli stessi autor~ hanno identificato i capitoli 4, 8, 17 e 18, ~be piuttosto, essendo in latino, sarebbero i capitoli 3, 7, 19 e _20 degli Actus beati Franciscì et sociorum. Per la celebre visione della statua, p1ù volte ricordata da fra Lope (I11trod11cci6n, 793, 803s, 862, 891, 908 e 911), gli editori si rifanno al testo dd De conformitate di Bartolomeo da Pisa (Anal. Frane. V, 163-165); ma potrebbe anche trattarsi del capitolo 25 degli Actus, o, meglio ancora, del fram– mento della Legenda vetus edito dal Sabatier (Opuscules de critique historique _I, Paris 1903, 99-102), dove la statua viene chiamata «angelo», come una volta specifica anche fra Lope (111troducci611, 908). (28) Introdttcci611, 858; cf. anche 711, 719, 744, 860. Che i Flores non siano i Fioretti, crediamo si possa dedurlo, contro l'ipotesi degli autori della Introducci6n,

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