BCCCAP00000000000000000000421

Il servo di Dio Stefano da Adoain apostolo nei due Continenti di Germém Zamora Il 24 settembre del 1876, nel salutare un gruppo di suoi compaesani venuti alla missione, Stefano da Adoain si fermò a guardare fissamente uno di loro e gli chiese: « Non sei tu Pietro Gil? ». Cosi dicendo, il celebre missionario dalla barba bianca, che non l'aveva piu visto da quasi mezzo secolo, gli si gettò ai piedi e, in ginocchio, prese a supplicarlo: « Perdonami quello che ti feci da bambino ! ». Alludeva a una bricconata contro il compagno di pastorizia, che aveva obbligato a danzare scalzo sopra le spine in cambio d'un boccone di pane. Stefano contava, allora, dieci anni, e gliene restavano appena quattro quando ciò ricordava in modo cosi drammatico. Nell'arco di tempo compreso tra questi due fatti, si formò ed operò una delle personalità apostoliche piu interessanti del se– colo XIX. Un giovane innocente e semplice Nato 1'11 ottobre 1808, al battesimo ricevette il nome di Pietro Francesco, con i cognomi paterno di Marcuello e materno di Zabalza. Il suo luogo di origine, Adoain, era un villaggio agricolo della valle navarra di Urraul Alto, non lontano dai Pirenei. La famiglia possedeva alcuni campi e del bestiame, che nella fanciul– lezza egli guidò al pascolo, nel tempo in cui non era impegnato nella scuola. A 11 anni restò orfano di madre.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz