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374 SANTI E SANTITÀ Durante la missione di Bayamo si impegnò per eliminare « un gran numero di divorzi di gente di alto rango »: molti avvocati, notai, commercianti ecc. vivevano in concubinato. Gli interessati reagirono aspramente, accusando il missionario di essere un pertur– batore dell'ordine stabilito. A chi proponeva di mandarlo in esilio, il vescovo disse che, insieme al padre Stefano, sarebbe partito anche lui. Nel 1854, vescovo e missionario predisposero un piano che avrebbe dovuto accelerare la restaurazione dell'Ordine in Cuba: esso consisteva nell'aprire un noviziato cappuccino in Navarra in con– comitanza con un collegio missionario in Cuba. Ma ciò avveniva proprio mentre, nella politica spagnola, si avvertiva una forte ven– tata di anticlericalismo, con serie ripercussioni in Cuba, anche per la vita di monsignor Claret, che nei due anni seguenti fu oggetto di ripetuti attentati. Né lui né i suoi collaboratori potevano godere, nello svolgimento della loro missione apostolica, della stessa libertà e pace di prima. E il padre Stefano vide venir meno non solo il progettato ristabilimento dell'Ordine, ma anche la possibilità d'un apostolato dinamico ed efficace. Nel Guatemala In questa repubblica centro-americana, i cappuccini catalani stavano mettendo in atto la progettata restaurazione dell'Ordine. Per questo il padre Stefano diresse verso di essa i suoi passi, sbar– cando sulla costa atlantica il 23 ottobre 1854. In questa nuova terra di elezione darà il meglio di sé, come predicatore di missioni e come restauratore dell'Ordine cappuccino. In Antigua Guatemala vi era una comunità di cappuccini fin dal 1852, e un paio d'anni dopo fu dalla santa Sede autorizzata a ricevere novizi. Dipendevano direttamente dal ministro generale e vi erano giunti dalla Catalogna. Nel 1856 erano una ventina (tra fratelli laici, sacerdoti e aspiranti al sacerdozio), senza grandi prospettive per il futuro. Perciò, quando ebbero notizia della pros– sima venuta del padre Stefano, già circondato da una fama straordi– naria, salutarono il fatto come qualcosa di provvidenziale.

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