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I MARTIRI DELLA SPAGNA 173 p. Ambrogio da Santibafiez, di 48 anni. Condotto alla nave-prigione « Alfonso Pérez », ancorata nel porto, poté svolgere un intenso apostolato tra i suoi compagni di carcere. Il 27 dicembre, come risposta al bombardamento della città da parte dei nazionalisti, la nave-prigione fu presa d'assalto da una folla infuriata. I prigionieri, chiamati per nome, salirono sul ponte ed ivi furono fucilati. Finiti gli elenchi, i miliziani scesero nella stiva in cerca di altre vittime. Uno di essi disse al p. Ambrogio: « Su anche tu, che hai faccia da prete». Il p. Ambrogio confessò di essere effettivamente un sacer– dote cappuccino, e ricevuta l'assoluzione da un altro sacerdote, sereno e tranquillo sali sul ponte, dove ricevette la scarica fatale. La comunità del convento di Montehano, composta da 36 reli– giosi, fu cacciata via il 7 agosto. Tutti trovarono rifugio presso benefattori dei paesi vicini, e benché in libertà vigilata, i rossi non si accanirono ulteriormente contro di essi. Direttore dello stu– dentato di filosofia era il p. Michele da Grajal, di 38 anni, religioso di grande spiritualità e devotissimo dell'eucaristia; nel 1935 aveva tradotto e pubblicato in spagnolo la nota opera L'anima eucaristica del p. Antonino da Castellammare. Proprio per non lasciare abban– donati i 15 studenti e i 6 postulanti laici, rifiutò il suggerimento di trasferirsi a Bilbao, zona piu sicura, sotto il governo separatista basco, dove già si erano rifugiati altri religiosi della comunità. Anzi, approfittando della relativa libertà, continuò ad occuparsi dei suoi giovani, che visitava, soccorreva e incoraggiava come un vero padre. Ora, queste visite e l'assistenza religiosa da lui data a famiglie cattoliche dei paesi vicini erano malviste dai miliziani di Escalante, dove da poco si era trasferito. Nella notte del 29 dicembre 1936, mentre recitava la corona con la famiglia ospite, un gruppo di mi– liziani lo portò via insieme al fratello portinaio fra Diego da Guadilla, di 27 anni. Tutti e due furono assassinati nella spiaggia di Santona. Anche dopo morte, il p. Michele non cessò d'interessarsi dei suoi studenti, che in seguito, quasi miracolosamente, riuscirono a rag– giungere Bilbao, dove il 19 giugno 1937 furono liberati dalle truppe nazionaliste.
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