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1 SANTI E Nella città di Gij6n, nelle Asturie, affacciata sul mar Cantabrico, il 20 luglio 1936 il convento dei cappuccini era stato occupato dalla Guardia Civile, la quale aveva aderito alla insurrezione mili– tare. Durante la lotta, i religiosi si erano rifugiati, pregando, nel sotterraneo. Il giorno seguente, vinta la sollevazione, i miliziani assaltarono il convento; i frati, presaghi dell'imminente sacrificio, ricevettero l'assoluzione e cominciarono a recitare la corona. Nel trambusto che segui, alcuni riuscirono a fuggire; sei però furono presi, e cioè: p. Berardo da Visantofia, di 58 anni, ex provinciale e attuale vicario del convento; p. Arcangelo da Valdavida, di 54 anni, già missionario in Venezuela; p. Ildefonso da Armellada, di 62 anni, predicatore; fra Alessio da Terradillos, di 62 anni, portinaio; fra Eusebio da Saludes, di 51 anni, ex missionario in Cuba; fra Eustachio da Villalquite, di 40 anni, cuoco. Tra gli insulti, furono condotti nella chiesa dei gesuiti, adibita a prigione, dove, insieme a tanti altri detenuti, trascorsero giorni di angoscia, di privazioni e di preghiera in attesa del martirio. Finalmente il 14 agosto, confusi tra un folto gruppo di prigionieri, furono portati nel cimitero di Jove. Assolti dal p. Arcangelo, morirono fucilati al grido di « Viva Cristo Re ! ». Eustachio, che quel giorno era stato risparmiato, troverà la morte nella notte tra il 30-e :il 31, in luogo sconosciuto. Alla stessa fraternità di Gij6n apparteneva il p. Domitilla da Ayoo, di 29 anni, che allo scoppio della rivoluzione si trovava pre– dicando fuori convento. Fermato il 3 agosto e gettato in carcere, a Candas, si rifiutò di deporre il suo santo abito, che mantenne fin quasi alla fine dei suoi giorni. Dopo la mezzanotte del 6 settembre, fu fatto salire su un camion insieme ad altri 22 detenuti; prima che glì fossero legate le mani, il p. Domitilla diede a uno dei cu– stodi il suo orologio, come segno di pace e di perdono. Arrivati al cimitero di Peon, chiese di scendere per ultimo, affin di poter dare l'assoluzione ai suoi compagni, uno ad uno. Tutti morirono gridando: « Viva Cristo Re ! Viva la Spagna ! ». Nella provincia di Santander, alla destra delle Asturie, i cap– puccini avevano due conventi: uno in città e un altro a Montehano, presso Santona. La persecuzione religiosa tardò un po' a manife– starsi. Infatti, i frati di Santander abbandonarono il convento il 3 agosto 1936, e sarà imprigionato soltanto uno di essi, il superiore,

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