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I MARTIRI DELLA SPAGNA 171 piu grande grazia che il Signore potesse concedergli. Alle tre del mattino del 27 furono portati via dal carcere 90 prigionieri - mili– tari, civili, sacerdoti e religiosi -, tra i quali il p. Ramiro, e fucilati a Paracuellos del J arama - triste luogo per le esecuzioni in massa -, sull'orlo di un'immensa fossa scavata appositamente. Il caso del p. Carlo da Alcobilla sta a dimostrare come, contro l'avvicinarsi del martirio, a nulla valessero la prudenza e l'astuzia umana. Di 34 anni, professore del seminario serafico di El Pardo, uomo di raffinato gusto artistico e di grande abilità nelle arti mec– caniche, il giorno dell'assalto al convento riusd a raggiungere Madrid, rifugiandosi presso una famiglia amica, la quale, ai primi di agosto, lo invio in un suo stabilimento a El Escorial come radiotecnico. La sua irreprensibile condotta morale e il suo comportamento distinto insospettirono gli altri operai. Denunciato, confessò di essere frate cappuccino. Fu nondimeno posto alle dipendenze dello Stato mag– giore militare della zona, guadagnandosi la fiducia dei capi. Consa– pevole, però, che la sua vita rimaneva in pericolo, il 30 novembre tentò di passare nella zona nazionale attraverso il vicino fronte; scoperto, fu barbaramente malmenato e rinchiuso in carcere. Trascorse i lunghi giorni di prigionia nel prepararsi alla morte, pregando e leggendo la Bibbia. Finalmente, il 14 gennaio 1937, senza alcun processo mi– litare o civile, fu portato via e assassinato lungo la strada. E' stato accertato che egli fu eliminato unicamente perché religioso e sacerdote. L'ultima vittima dei cappuccini di Madrid e di El Pardo fu fra Primitivo da Villamizar, di 52 anni, dei quali 21 al servizio del seminario serafico di El Pardo, dove prestava la sua opera con premura veramente materna. Al momento dell'espulsione dal con– vento e nei giorni successivi, egli era letteralmente ossessionato per la sorte dei suoi 104 ragazzi del seminario. Ospitato poi presso una sua nipote a Madrid e con documenti personali apparentemente attendibili, egli sembrava al riparo da ogni possibile colpo di mano da parte dei rossi. Ma il 19 maggio 1937, quando si era allontanato lo spettro delle fucilazioni clandestine, per via fu riconosciuto come frate di El Pardo da un miliziano, che lo condusse in una « ceka », dopo di che, di lui non si seppe piu niente.

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