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170 SANTI E S vento, i quali lo fecero oggetto delle loro grossolane beffe, e final– mente una sera, dopo cena, lo assassinarono alla porta del seminario serafico. Fra Gabriele mori stringendo tra le mani il suo grosso rosario da frate. Nelle prime ore del 26, su una strada solitaria, fu fucilato fra Saturnino da Bilbao, di 26 anni, fratello del convento di Madrid, religioso veramente pio ed angelico. Già da tempo si era preparato seriamente al martirio, come risulta dalle lettere scritte a una sua sorella monaca. Quando i miliziani andarono a cercarlo, indossò il suo miglior abito e pregò di non molestare la famiglia che lo aveva ospitato. Il 27 cadeva il terzo martire della comunità di El Pardo, p. Gregorio da La Mata, di 47 anni, professore nel seminario se– rafico. Malaticcio e sempre in cerca di un rifugio piu sicuro, fu finalmente preso dai miliziani e portato in una delle loro « ceke ». Li ascoltò la confessione di alcuni detenuti in attesa della morte, insieme ai quali fu portato all'ippodromo e crivellato nelle prime ore del mattino. In un luogo ignoto di Madrid, il 24 settembre, fu fucilato il terziario perpetuo Norberto Cembranos, di 45 anni; da sei anni prestava il suo umile e silenzioso servizio nel convento di El Pardo. Fermato in una pensione insieme a un altro religioso, confessò - ed era vero - di non essere frate; ma non fu creduto e perciò fu condannato a morte. Anche se non era religioso, è stato anno– verato tra gli altri martiri cappuccini di Madrid e di El Pardo. L'unico martire cappuccino, condannato a morte da un tribu– nale in qualche modo istituito dal governo repubblicano, fu il p. Ramiro da Sobradillo, di 29 anni, vicesegretario provinciale e incaricato della catechesi ai bambini nella chiesa del convento di Madrid. Il 15 ottobre 1936 era stato portato via dalla casa dei suoi familiari perché religioso. I miliziani, dopo una finta di fuci– lazione, lo consegnarono a una delle tante prigioni politiche della capitale. Il 25 novembre fu chiamato a rispondere davanti a uno dei cosiddetti tribunali popolari, di recente istituzione, dove gli fu chiesto di rivelare il nascondiglio del provinciale e di altri religiosi e se era disposto a difendere la Repubblica con le armi. Essendosi rifiutato di rispondere, fu condannato a morte; nei tre giorni che seguirono attese a prepararsi al martirio, che disse di ritenere la

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