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I MARTIRI DELLA SPAGNA 169 con piu di un centìnaio di alunni. Quando, il 21 luglio, i miliziani assalirono il convento, il Alessandro, con le lacrime agli occhi, pregò di risparmiare la vita dei religiosi e dei ragazzi e di rispettare la chiesa e il convento. I religiosi furono portati in una caserma e, credendo che fosse giunta l'ultima ora, il superiore imparti loro l'assoluzione sacramentale e ancora, come preparazione immediata alla morte, lesse la passione del Signore secondo Giovanni. In se– guito, però, i frati furono trasferiti a Madrid, alla direzione della Pubblica Sicurezza e il rilasciati. Sempre con l'amarezza nell'animo per la incerta sorte dei suoi religiosi e ragazzi, nel suo rifugio presso una pia famiglia, il p. Alessandro immerso in quasi continua preghiera. Il 15 agosto, festa dell'Assunta, fu portato via dai mili– ziani che lo cercavano proprio perché superiore di El Pardo. Il suo cadavere, con il volto orribilmente sfigurato, fu raccolto all'indomani in una via della città. Nelle prime ore del 17, nella già surricordata caserma della Montagna, fu ucciso il p. Giuseppe Maria da Manila, di 56 anni, predicatore, piu volte superiore locale, devotissimo del Sacro Cuore di Gesu e della Sacra Famiglia, e religioso di grandissima povertà e carità. Lo stesso giorno, accanto alla strada Madrid-Estremadura, fu assassinato fra Aurelio da Ocejo, di fratello compagno del ministro provinciale, molto osservante e servizievole. Mentre era in cerca di un rifugio piu sicuro e meno compromettente per la famiglia ospitante, fini nelle mani dei miliziani, ai quali confessò fieramente di essere religioso cappuccino. Sempre nell'agosto 1936, il 23 cadeva la seconda vittima del convento di El Pardo, fra Gabriele da Ar6stegui, di 56 anni, per 24 continui ortolano e vaccaro. Il giorno dell'assalto al convento, riusci a fuggire nel vicino monte; scoperto dai miliziani e istigato a bestemmiare, rispose con fermezza: « Ammazzatemi, se volete, ma io non bestemmio». Lasciato libero si trasferi da un rifugio all'altro, preoccupato sempre di non compromettere alcuno - tanto era pericoloso ospitare un frate ! -; finalmente, preso dalla no– stalgia, tornò al monte, nelle vicinanze del convento, forse con la speranza di poter riprendere il suo umile lavoro. Di nuovo scoperto e condannato a morte da un tribunale improvvisato, gli fu tuttavia concesso di rimanere a servizio dei miliziani che occupavano il con-

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