BCCCAP00000000000000000000420

166 SANTI E SANTITÀ reva nella stessa sorte il p. Pietro da Benisa, di 59 anni, predicatore del convento di Masamagrell, il quale si era rifugiato presso una sorella. Prima di essere fucilato su una strada solitaria, offrf il perdono ai suoi aguzzini e promise di pregare per la loro conver– sione. Allo stesso convento apparteneva il p. Ambrogio da Benaguacil, di 66 anni, apostolo del confessionale e della penna, assassinato a notte inoltrata del 24 sulla strada di Valenza-Barcellona, e sepolto in luogo ignoto. Il 28 fu la volta del capogruppo dei martiri cappuccini del– l'arcidiocesi di Valenza, p. Aurelio da Vinalesa, di 40 anni, diret– tore dello studentato filosofico-teologico di Orihuela. Condotto alla morte con altri tredici cattolici del suo paese, tutti animò, confortò e assolse, cadendo poi crivellato con essi al grido di « Viva Cristo Re ! ». Due giorni dopo, il 30 agosto, fu sacrificato un altro bene– merito confratello, p. Gioacchino da Albocacer, di 57 anni, per lungo tempo missionario in Colombia e apostolo dell'eucaristia e della devozione alle Tre Avemarie. Direttore del seminario serafico di Masamagrell, cercò rifugio a Rafelbufiol; ma, scoperto dai mi– liziani, fu condotto al paese natio e assassinato, quattro ore dopo, nei pressi di Villafamés, Lo stesso giorno fu ucciso fra Berardo da Lugar Nuevo de Fenollet, di 69 anni, sarto e questuante del convento di Orihuela, devotissimo dei santi nomi di Gesu e Maria. Strappato dalla casa di sua sorella, fu assassinato con altri detenuti in Puerto de Benigamin. C' Dopo una breve pausa nel tragico stillicidio, il 26 settembre 1936 cadeva una nuova vittima, il p. Bonaventura da Puzol, di 39 anni, professore di filosofia, assassinato nei pressi di Gilet in– sieme con il padre, un fratello e altri cattolici del paese. Tutti ebbero il conforto dell'assoluzione sacramentale impartita dal p. Bonaven– tura. Due giorni dopo, e in circostanze ancora piu tragiche e disumane, moriva il p. Giacomo da Rafelbufiol, giovane di appena 27 anni, dottore in teologia e scrittore, del convento di Masamagrell. Il comitato rosso di Rafelbufiol, essendo stato ammonito da Valenza di tiepidezza rivoluzionaria, fece un triste atto di coraggio e nella sola giornata del 26 agosto imprigionò ben 22 persone, tra cui otto fratelli (sei uomini e due donne) di p. Giacomo. Questi lasciò il suo nascondiglio nei dintorni del paese e si presentò davanti al co-

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz