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LUIGI AMIGO Y FERRER 123 glia, che tra i suoi compiti avrà anche quello di accogliere ed educare le bambine orfane e abbandonate. Un altro genere di apo– stolato, anch'esso profetico, p. Luigi lo esercitò nel carcere di Santona. Il 4 ottobre 1879 riaperto il convento di Masamagrell, al quale furono assegnati vari sacerdoti reduci dalla esclaustrazione e un compagno di noviziato del p. Luigi. Quando il p. Stefano da Adoain visitò la nuova fondazione, i frati gli chiesero che vi facesse venire il p. Luigi, poiché v'era necessità di sacerdoti giovani. Ma per il momento la cosa non ebbe seguito, poiché il p. Stefano, che aveva conosciuto il p. Luigi a Bayona e nutriva altri disegni sopra di lui, mori' nell'ottobre del 1880. Ma il suo successore, p. Gioac– chino da Llevaneras, tenuto conto anche del cattivo stato di salute in cui, per l'eccessivo lavoro, si trovava il p. Luigi, decise di farlo tornare a respirare l'aria nativa, destinandolo, appunto, al celebre convento della Maddalena di Masamagrell. Il pedagogo fondatore Vi giunse il 6 agosto 1881, con l'ufficio di vice-maestro dei novizi. Infatti, Masamagrell sostituiva Bayona come noviziato « di tutta la Spagna » nell'accogliere i postulanti di tutto il paese e i neoprofessi da meglio radicare nello spirito religioso. Il p. guar– diano gli affidò la riorganizzazione del Terz'Ordine nella parrocchia, e il 30 ottobre dello stesso anno si poté procedere alla vestizione dei primi aspiranti. Presto seguirono altre vestizioni in tutta la regione e, visto il grande entusiasmo con cui l'istituzione era ac– colta, il p. Luigi si diede a restaurare le fraternità di Valenza, Castiglione, Benaguacil, Alcira, Ollerfa e Alboraya, e a fondarne delle nuove in altre sette località. Le fraternità, riunite sotto i loro stendardi, davano spesso luogo a pubbliche manifestazioni, culmi– nate in un grande pellegrinaggio a un santuario mariano, a cui parteciparono cinquemila persone, la maggior parte delle quali, prima di partire, si era comunicata. In uno di questi giri missionari a favore del Terz'Ordine, pre– dicò sopra il perdono dei nemici, anche perché nemici irreconcilia-