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lvionsignor Luigi An1ig6 y Ferrer un don Bosco cappuccino di Germlm Zamora Da bambino, gli piaceva giocare con altri coetanei a fare alta– rini, celebrar messa e organizzare processioni e feste religiose. E quando un adulto chiese loro che cosa pensavano di fare da grandi, il nostro biografato rispose decisamente: « Io, il vescovo ». Molti anni dopo, durante la seconda metà della sua lunga vita, effettiva– mente, firmerà numerosissimi documenti con questa laconica for– mula: « Fra Luigi, vescovo». Il pio seminarista Giuseppe Maria Amig6 Ferrer nacque nel comune valenzano di Masamagrell il 17 ottobre 1854, in piena epidemia di colera. Battezzato il giorno seguente, crebbe in una famiglia agiata e fer– ventemente cristiana. Il padre era stato educato presso i gesuiti e aveva buone conoscenze in fatto di musica, di poesia e di lingua italiana. Come cristiano, si distinse per la sua carità e la sua fede. Mori molto giovane e, prossimo a spirare, al sacerdote che gli rivol– geva la rituale domanda se credeva negli articoli della fede, rispose: << Come potrei non credere ? ». Ebbe un fratello e quattro sorelle, una delle quali mori in tenera età. Mentre ancora era bambino, i suoi si trasferirono a Valencia, dove cominciò a frequentare la scuola. Nel 1866, ormai dodicenne, fece la sua prima comunione e prese a frequentare, come alunno
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