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132 SANTI E SANTITÀ di Efeso (1931). Nella pastorale del 19 (Invocazioni di pace), si direbbe che tenga presenti le apparizioni di Fatima, allorché ricorda le invocazioni della Vergine o le sue parole rivolte ai pastorelli; ma non è cosi, perché monsignor Amigo aveva dinanzi agli occhi le apparizioni di Lourdes e de La Salette. In questo profilo, le virtu di questo frate-vescovo sono state rivelate piu dai fatti che non da un'impegnata descrizione. Ma sa– rebbe quanto mai agevole documentare, con aneddoti e testimonianze, la sua carità verso Dio e il prossimo, la profonda umiltà, la man– suetudine e la dolcezza che facevano pensare a san Francesco di Sales, che egli, insieme a san Giovanni de Ribera, considerava come suoi modelli da imitare nell'episcopato, il suo spirito di preghiera, i suoi carismi soprannaturali e tutta la serie delle virtu teologali e morali, praticate, insieme ai voti della consacrazione religiosa, in grado eroico per tutta la vita e riconosciute canonicamente dopo la sua morte. Questa lo colse a Godella il 1 ° ottobre 1934, a ottant'anni di età, e, come egli aveva disposto, fu sepolto nella casa madre delle Terziarie Cappuccine di Masamagrell. Il vescovo che gli amministrò il viatico lo senti dire: « Non sono che un povero peccatore», ma egli commentò: « un è un santo ! ». Questa fama, diffusa già mentre egli era ancora in vita, crebbe rapidamente dopo la morte, favorita e confermata dai numerosi portenti a lui attribuiti. Nel 195O fu istruìto, nella diocesi di Valenza, il processo ordinario informativo sopra la fama di santità, le virtu e i miracoli in generale, e si iniziò la raccolta degli scritti. Il tutto fu consegnato alla congregazione dei Riti nel 1952. Il 29 maggio 1958 fu ema– nato il decreto sugli scritti. Il 7 luglio 1977 Paolo VI segnava la commissione per l'introduzione della causa. Si stanno ora ultimando i processi apostolici sopra le virtu in specie e i miracoli in genere.
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